Avellino – Domani si svolgerà la “Festa dei femminielli”

Il pellegrinaggio popolare per rendere omaggio a “Mamma Schiavona”, ancora oggi ritrae un evento cardine e il messaggio della tradizione resta straordinariamente attuale

madonnaAvellino – Domani si svolgerà, come ogni anno, la cosiddetta “Festa dei femminielli” sul monte Partenio. Ci sono numerosi collegamenti che si vengono a creare tra questa festa e la Madonna di Montevergine, “Mamma Schiavona”, icona venerata nel santuario.

L’approccio alla figura sacra da parte delle persone omosessuali e transessuali non si differenzia da quello attuato dai fedeli non connotati per la loro identità sessuale. I monaci credenti all’istituzione, celebrano il 2 febbraio la Presentazione di Gesù al Tempio, benedicendo le candele e celebrando ogni ora la Santa Messa. All’esterno i “tammorari” cantano secondo tradizione. I fedeli prima si recano in Chiesa a rendere omaggio a “Mamma Schiavona”, partecipando alla Messa con le candele benedette e poi si uniscono ai balli, seguendo Marcello Colasurdo, cantante della musica tradizionale campana, sulla Scala Santa. Insieme intonano i canti devozionali trasmessi oralmente, modificati ad ogni singola interpretazione, così da rendere unico ogni ossequio.

La devozione degli omosessuali per la Madonna di Montevergine ha origine da una leggenda che viene tramandata di generazione in generazione. Il mito fondativo narra di un miracolo che la Madonna avrebbe compiuto in favore di due uomini omosessuali, salvandoli da morte certa. Non sono pervenuti documenti o fonti che attestino l’autenticità dell’evento soprannaturale.  In tempi recenti, però, la storia viene riportata e diffusa con variabili e dilatazioni.

Per i fedeli campani, la Candelora ha da sempre rappresentato un appuntamento importante. Ci si metteva in marcia di notte verso la montagna del Partenio, partendo da Ospedaletto d’Alpinolo. I sentieri impervi e bui  venivano percorsi a piedi nudi in segno di penitenza, candele e ceri illuminavano la strada dei pellegrini. Quando ormai il sole era già sorto, i pellegrini raggiungevano il Santuario per prendere parte alla Messa solenne officiata dall’Abate. Al termine della funzione religiosa si riunivano nel piazzale antistante l’Abbazia e trascorrevano la giornata intonando canti della tradizione popolare, danzando al suono di nacchere e tamburi.

Il messaggio della tradizione resta straordinariamente attuale. Il problema della discriminazione nei confronti di coloro che dalla società sono ritenuti “diversi” rappresenta, a distanza di secoli, ancora una questione di estrema urgenza. La “Mamma Schiavona”, emblema dell’accoglienza e della benevolenza nei confronti di tutti i suoi figli, raffigura l’entità divina a cui i credenti si affidano consci del suo amore incondizionato. Ecco perché la Madonna di Montevergine viene acclamata da tutti come “Colei che tutto concede e tutto perdona”.

Source: www.irpinia24.it