Svimez – D’Agostino: “sostegno all’occupazione giovanile”

“Il Sud ha bisogno, pertanto, di un Esecutivo che continui sulla strada che sta già percorrendo con risultati lusinghieri, ma che al contempo faccia molta attenzione alla carenza infrastrutturale e alla condizione di difficoltà nella quale versano i giovani senza lavoro o con un’occupazione che assume sempre più le caratteristiche della precarietà. Favorendo la crescita delle PMI, ossatura del nostro sistema economico, si potranno ottenere più occupati e contratti di lavoro più stabili”

Roma – “I dati diffusi dallo Svimez nel suo rapporto annuale sull’economia del Mezzogiorno indicano una crescita del prodotto interno lordo delle regioni meridionali, anche se a ritmi inferiori rispetto allo scorso anno. Dati incoraggianti che confermano la efficacia degli interventi posti in essere dal Governo in un Sud che ha ancora bisogno di nuove infrastrutture, di una nuova politica industriale e di risorse per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese.” Lo afferma Angelo D’Agostino, deputato di Scelta Civica. 

   

“Stando allo Svimez – aggiunge il parlamentare –  i consumi al Sud crescono dello 0,4%, ma il dato relativo all’occupazione non è ancora quello atteso. Non solo perché la diminuzione degli sgravi contributivi ha scoraggiato le nuove assunzioni, ma anche perché le nostre aziende, specie quelle di piccole e medie dimensioni, hanno ancora grandi difficoltà ad ottenere finanziamenti per rilanciare la propria attività, assumere nuovi dipendenti, e risollevarsi dagli effetti della crisi economica.”

 

“Il Sud ha bisogno, pertanto, di un Esecutivo che continui sulla strada che sta già percorrendo con risultati lusinghieri, ma che al contempo faccia molta attenzione alla carenza infrastrutturale e alla condizione di difficoltà nella quale versano i giovani senza lavoro o con un’occupazione che assume sempre più le caratteristiche della precarietà. Favorendo la crescita delle PMI, ossatura del nostro sistema economico, si potranno ottenere più occupati e contratti di lavoro più stabili”, chiude D’Agostino.

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