Bonito – Il randagismo, un falso problema

Il fenomeno è in costante aumento, eppure sarebbe molto semplice da risolvere se si facessero rispettare le normative già esistenti

homeless dogBonito – “La gente per bene è stanca di doversi confrontare quotidianamente con la questione del randagismo! Il fenomeno è in costante aumento, eppure sarebbe molto semplice da risolvere se si facessero rispettare le normative già esistenti. Noi, come associazione, siamo sprovvisti di fondi economici, di strutture e di locali necessari per poter intervenire in modo fattivo ed efficace nel recupero e nella cura degli animali bisognosi. Ciò che siamo in grado di fare è solo offrire la nostra competenza e i primi aiuti (fialette antiparassitarie, cibo e suggerimenti) nonché la nostra competenza a quelle persone di buona volontà che desiderino occuparsi di qualche animale di affezione.  Abbiamo invece l’obbligo di stimolare, pungolare, controllare, sensibilizzare l’opinione pubblica e costringere, con ogni sistema lecito, le istituzioni preposte a compiere il loro dovere.

Il randagismo, in effetti, nasce e viene alimentato soprattutto dalla mancanza di controlli sui cani padronali; soprattutto nelle zone di campagna, dove, in molti casi, la vita degli animali vale meno di niente, oltre alla mancanza di iscrizione nei registri dell’anagrafe canina e all’essenza di sterilizzazione degli esemplari femmina; in più va evidenziata l’assenza di controlli da parte delle istituzioni locali (Comuni ed ASL Veterinaria). I Comuni riducono sempre più il personale di Polizia Municipale, cui spetta l’obbligo di controllare l’applicazione delle normative vigenti e le eventuali sanzioni da applicare agli inadempienti; questo provoca il gravare di molti compiti su pochi uomini che li disattendono del tutto. Le cucciolate nate a causa della mancata sterilizzazione vengono, poi, abbandonate ed ognuno dei nostri paesi si ritrova a dover gestire “randagi” che provengono dai paesi e dalle campagne confinanti. Quando le lamentele della popolazione diventano troppe, ecco che arriva la dimostrazione di forza dei Comuni che richiedono l’intervento dell’ASL Veterinaria, ma solo per accalappiare le povere bestie che si ritrovano, così, a scontare “ergastoli senza aver commesso reati”.

Non dimentichiamo che il compito dei Comuni sarebbe quello di far intervenire, dopo aver emesso un’ordinanza ad hoc, l’ASL Veterinaria per catturare gli animali e trattenerli solo il tempo necessario alla loro sterilizzazione o terapia nel caso abbiano bisogno di cure; al termine di questi brevi periodi, la normativa di settore prevede che siano reimmessi sul territorio, giacché non è previsto che vengano detenuti a vita. Purtroppo, però, si sa, che intorno ai canili ruotano le convenzioni, e che dove gira denaro s’innesta e prosperano “gli interessi economici …” figuriamoci quando questo si alimenta sulla pelle di chi, come i cani, non si possono difendere. Sono tante le istituzioni che latitano, a volte per inadeguatezza, a volte per incompetenza, ma soprattutto per incuria. Chi adotta un randagio e vuole seguire la prassi viene scoraggiato dall’insufficienza delle informazioni e dai lunghi tempi di attesa per la sterilizzazione presso l’ASL Veterinaria di Ariano Irpino (da cui il nostro ed altri Comuni limitrofi dipendono). Mi auguro che tutto questo sia dovuto alla necessità di potenziare anche il suddetto servizio, visto che a Monteforte sono molto più rapidi ed efficienti.

Non vorremmo essere costretti a pensare di dover chiedere sempre i loro servizi, in quanto, data la distanza chilometrica, lieviterebbero anche i tempi ed i costi per l’utente. Ci sembra, dunque, opportuno che le istituzioni si assumano la piena responsabilità ed eseguano con puntualità i propri obblighi legislativamente previsti, senza il consueto “scaricabarile”. Siamo stanchi di vedere ad ogni elezione amministrativa sbucare dal cilindro programmi elettorali che pongano la risoluzione del randagismo tra gli obiettivi principali, al solo scopo di attirare i voti di chi è sensibile a questo fenomeno… salvo poi disattendere qualunque aspettativa. In fondo, si tratta solo di applicare Leggi dello Stato che mirano a salvaguardare il benessere degli animali da compagnia, di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e tutelare la salute pubblica e l’ambiente.

Pare necessario, a questo punto, informare l’opinione pubblica! e non vorremmo andare oltre, ricorrendo alla Magistratura!… i randagi non sono tali per caso, né per scelta; lo diventano a causa di chi non compie il proprio dovere! Con i giusti controlli si potrebbe evitare qualunque disagio… ma si svuoterebbero i canili! Siamo certi che questo sia tollerato da chi ne cura la gestione? Talvolta capita che un randagio sparisca all’improvviso da un Comune e ricompaia “magicamente” altrove; questo alimenta l’interesse economico nella gestione del flusso delle convenzioni facendo accalappiare il cane nel Comune che si preferisce; ed è per questo che noi chiediamo chip e registrazione all’anagrafe canina anche per i cani liberi sul territorio! In ultimo vengono poste grandi difficoltà a chi desidera visitare i canili, per poter adottare qualche animale detenuto lì… Perché? E’ evidente che svuotare i canili non conviene a qualcuno. Sarà per questo che si permette che le cose vadano avanti così?” - Questo l’appello del Comitato Territoriale di Vigilanza della sezione Lida di Bonito.

Source: www.irpinia24.it