Peppino Iuliano: “San Michele di Serino un Paese alla deriva”

"Il governo comunale e la maggioranza che lo sostiene, di fronte a questo rischioso e cupo scenario, risultano assenti, perché affaccendati a litigare tra di loro e a spendere le poche risorse disponibili per insulse e futili propagande personali da parte di qualche consigliere e/o consigliera delegato, mentre si perdono risorse importanti per l’approvvigionamento idrico delle zone collinari, con la beffa del danno erariale per il comune, e si continua ad amministrare con delibere di giunta al limite della legalità"

piazza di san michele di serinoSan Michele di Serino – “San Michele di Serino è un paese alla deriva:  le strade del paese  sporche e infestate di erbacce; gli alberi, quelli non abbattuti, senza potare; un randagismo diffuso e pericoloso per l’incolumità dei cittadini; le zone collinari, densamente abitate, non ripulite da spine, erbacce e quant’altro da oltre un anno;  impossibile persino camminare in sicurezza; un’illuminazione pubblica fatiscente con intere zone del paese che spesso restano al buoi. – Afferma Peppino Iuliano, Coordinatore circolo PD San Michele di Serino - Da più di una settimana un fetore insopportabile avvolge, quotidianamente, tutto il paese. La situazione più grave, però, resta l’inquinamento del parco fluviale, contaminato da circa sei mesi da versamenti di liquami fognari e fecali provenienti dal comune di Serino, causati dal mal funzionamento di un collettore fognario.In una specifica relazione di un tecnico comunale, di qualche mese fa, si informano le autorità locali che il parco è divenuto una cloaca a cielo aperto e rappresenta pertanto una bomba ecologica che può scoppiare, da un momento all’altro,  con il caldo estivo. Ad aggravare la situazione è il conseguente prolificare di grossi ratti, che mangiano i pesci morti ed infettati, e di cani randagi che a loro volta si nutrono di ratti e pesci. Gli effetti di tutto ciò sono altamente imprevedibili e pericolosi”. – Continua Iuliano. 

Il governo comunale e la maggioranza che lo sostiene, di fronte a questo rischioso e cupo scenario, risultano assenti, perché affaccendati a litigare tra di loro e a spendere le poche risorse disponibili per insulse e futili propagande personali da parte di qualche consigliere e/o consigliera delegato, mentre si perdono risorse importanti per l’approvvigionamento idrico delle zone collinari, con la beffa del danno erariale per il comune, e si continua ad amministrare con delibere di giunta al limite della legalità. Di fronte a tale deprimente calamità, il sindaco, invece di prendere provvedimenti adeguati alla gravità della situazione, perde il suo tempo in ricatti e trasformismo politico. Questa la dura, tragica realtà. Purtroppo. Infatti, l’unica iniziativa presa fino ad ora, oltretutto con grave ritardo, è stata quella di dare incarico ad un avvocato di denunciare il Comune di Serino. Avvocato, che a sua volta ha nominato un perito, non si capisce per fare cosa, visto che le analisi sono state svolte già dal’ASL e dall’ARPAC, Enti pubblici i cui dati possono, in qualsiasi momento, essere messi a disposizione del comune. Il problema vero è che bisogna intervenire con urgenza per risolvere quella che sta diventando, con il caldo di questi giorni, una vera emergenza ambientale. Qui c’è poco da studiare e molto da agire. Bisognava subito investire del problema la regione Campania e la protezione civile, se si è ancora in tempo, affinché intervengano, anche economicamente. Infatti il laghetto va svuotato in modo tale da non compromettere ulteriormente l’equilibrio biologico della zona e, poi, bonificato. Il costo dell’operazione sicuramente sarà alto.  Il collettore fognario, all’origine del disastro, va urgentemente sistemato e in modo definitivo, altrimenti  il tutto è e sarà inutile e solo successivamente si andranno ad individuare le responsabilità e chi dovrà pagare, pagherà! ”   

E’ mai possibile che nessuno si renda conto della gravità della situazione? A parte la maggioranza amministrativa, inetta ed inqualificabile, nemmeno le associazioni, soprattutto ecologiste, presenti sul territorio e la cosiddetta società civile si ribellano a questo stato di fatto?!?  Tutte le discussioni, in paese, in questi giorni sono incentrate sulla festa padronale se si debba fare e come si deve organizzare, mentre San Michele, che in passato è stato paese preso a modello tra quelli della valle del Sabato, lentamente muore politicamente, moralmente ed ora anche ambientalmente. Ai nostri giovani non resta che scappare via, se non altro per non ammalarsi di tumore, fenomeno anche questo nascosto e dissimulato da chi ci amministra, nonostante le nostre continue denunce. Per fortuna questo quadro desolante è illuminato dalle ultime dichiarazioni del capogruppo del “Territorio”, che minaccia di passare all’opposizione se le cose non cambiano, peccato che in materia la sua codardia è ampiamente sperimentata. Per quanto ci riguarda, non ci rassegniamo e chiederemo al mostro partito di farsi carico del problema in tutte le sedi istituzionali dove è rappresentato”. –  Conclude Iuliano

Source: www.irpinia24.it