I “FURBETTI” del cartellino. De Lieto (LI.SI.PO.), un fenomeno duro da morire

De Lieto: "Continuano ad emergere, qua e là per l’Italia, casi di pubblici dipendenti che invece di stare in Ufficio a svolgere il lavoro per il quale sono pagati, timbrano o fanno timbrare il cartellino di ingresso, per fare gli affari propri, nelle ore in cui, in base alla “timbratura”, risulterebbe in servizio"

lisipoRoma – “Continuano ad emergere, qua e là per l’Italia, casi di pubblici dipendenti che invece di stare in Ufficio a svolgere il lavoro per il quale sono pagati, timbrano o fanno timbrare il cartellino di ingresso, per  fare gli affari propri, nelle ore  in cui, in base alla “timbratura”, risulterebbe in servizio. – Così ha dichiarato il Presidente del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO./S.E.L.P.), Antonio De Lieto – I casi si susseguono, sembra quasi una sfida. In un momento in cui tanti italiani sognano un lavoro, c’è chi ha un buon lavoro, sicuro  ed invece che essere contento per la propria situazione lavorativa, ringrazia  truffando l’Amministrazione di appartenenza, quindi, gli italiani. A giudizio del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO./S.E.L.P.) – ha concluso de Lieto – è necessario effettuare controlli a “tappeto”, in tutto il Paese, con provvedimenti  immediati. Non basta varare norme “roboanti” se poi, non si effettuano  controlli, continui ed ovunque”.

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