Cinipide Castagne – Loffreda: “Servono altri interventi”

Il presidente della Coldiretti di Avellino spiega che sono state affidate al presidente della Commissione regionale Agricoltura otto proposte operative per affrontare il problema

loffreda_salvatore AvellinoNel 2015 la ripresa c’è stata ma è presto per parlare di problema risolto. Così, Coldiretti Campania, ha inviato un documento all’attenzione di Maurizio Petracca, presidente della Commissione regionale Agricoltura, con proposte operative affinchè la Regione agevoli i castanicoltori da anni alle prese con la lotta al cinipide.

“Dopo anni di grave crisi produttiva per le castagne di Montella IGP, il 2015 ha visto una lenta ripresa – spiega il direttore di Coldiretti, Salvatore Loffreda – ma il cinipide continua a compromettere i raccolti, con una produzione ridotta ai minimi storici. Per tornare alle quantità precisi occorrono altri interventi”.

 Le castagne di Montella Igp rappresentano un’ampia fetta del sistema agroalimentare irpino, con oltre 2.000 ettari su sei comuni vocati a castagneti, con oltre 500 aziende agricole e una produzione commercializzata che in fase pre-cinipide si aggirava intorno ai 60 -70mila quintali di castagne. Coldiretti ha affidato al presidente Petracca otto proposte per gestire un problema ancora in fase acuta. Anzitutto si chiede di attivare la misura 4 del PSR 14/20, dando priorità alle aziende castanicole negli investimenti agronomici. Sempre sulla nuova programmazione si chiede di attivare a stretto giro le misure 5, 1 e 2, relative rispettivamente a ripristino del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali, al trasferimento di conoscenze e ai servizi di consulenza.

Inoltre si propone di attivare la misura 16.6 che agevola la produzione di energia rinnovabile da biomassa. Ancora, si chiede di concludere a breve le istruttorie per le calamità 2012 e 2014 a valere sul decreto legislativo 102.

Coldiretti Campania propone anche di avviare l’iter per una nuova legge regionale sulla castanicoltura, che regolamenti le buone pratiche agronomiche, e fa appello alla Regione affinché solleciti il Ministero nella classificazione definitiva del castagno come essenza forestale o frutticola.

Source: www.irpinia24.it