Montoro – Cala il sipario sulla vicenda della presunta incompatibilità del consigliere Cerrato

Il consiglio comunale archivia il caso e certifica la magra figura della maggioranza

montoroMontoro – Cala il sipario sulla vicenda della presunta incompatibilità del consigliere Cerrato : il consiglio comunale di Montoro archivia il caso e certifica la magra figura della maggioranza. Che si trattasse di una questione piuttosto avventata lo avevano capito tutti, o quasi, visto che è bastata una segnalazione anonima per portare il caso in Consiglio, innescando un maldestro tentativo di liberarsi di un ex consigliere di maggioranza passato all’opposizione, magari per far subentrare qualcuno più ligio alle regole della scuderia Bianchino.

La seduta del 6 giugno, se da un lato registra la presa d’atto dell’insussistenza di cause d’incompatibilità, non riesce a far ammettere a Sindaco e maggioranza che si erano sbagliati, cosa umanamente possibile; nel tentativo di giustificare un procedimento alquanto debole, Bianchino e i suoi accoliti si lanciano in una serie di elucubrazioni che risultano la classica pezza peggiore del buco. Il Sindaco, dopo aver sostenuto che Cerrato è stato incompatibile per un anno “a nostra insaputa” e che solo la cessazione dalla carica presso la casa di cura (convenzionata, ma privata, si badi) ha rimosso il problema, si dice convinto della tesi della maggioranza e cita a suffragio due precedenti, una deliberazione dell’Autorità anti-corruzione e una sentenza del Consiglio di Stato. Peccato che i due provvedimenti (ANAC n. 58 del 15-07-2013 e CdS n.5583 del 12/11/2014) riguardavano entrambi amministratori locali con cariche in strutture pubbliche ed hanno deciso in senso del tutto opposto, ossia per l’insussistenza dell’incompatibilità.

Insomma, se le norme di trasparenza e la legalità stanno tanto a cuore a Sindaco e maggioranza, si portino in consiglio, ad esempio, le posizioni dell’assessore-geometra o del consigliere-architetto , che  svolgono il loro mandato e contemporaneamente firmano progetti  , permessi, licenze , perpetuando un malvezzo della politica montorese che già in passato abbiamo denunciato. Si dirà  non si commette alcun illecito ; ma il problema non è rispettare formalmente la legge, bensì  evitare ogni possibile  commistione di interessi pubblici e privati ; è evidente che il duplice ruolo di amministratore e tecnico, tanto più in un settore nevralgico quale l’edilizia , indipendentemente dalla  cifra etica personale, costituisce un elemento di turbamento della normale concorrenza tra professionisti e imprese , alimentando la sfiducia tra i cittadini sulla terzietà e imparzialità della pubblica amministrazione .

C’è ancora un altro aspetto paradossale che emerge da questa faccenda; mentre si dà credito ad una lettera anonima per innescare una procedura giuridicamente infondata di cui si è dibattuto in due consigli comunali, dall’altro nella stessa assise, per volontà di Sindaco e maggioranza,  non si ritiene  meritevole di discussione, e neppure di  risposta una nota con una decina di firme , questa volta autentiche, dei candidati della lista  Montoro Bene Comune;  con essa dal 30 dicembre scorso si chiede se 450 montoresi, che secondo le regole del sistema proporzionale hanno espresso  un  consigliere  comunale, dopo  che quest’ultimo è stato apertamente sfiduciato dalla comunità che lo ha eletto per  mancanza di qualsiasi momento di condivisione  con essa,   possano portare le proprie legittime esigenze di agibilità  politica e civile in seno all’organo che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini.

Montoro Bene Comune e Sinistra Ecologia Libertà non si fermeranno certo per questo; mai accetteremo il ruolo dei commensali silenti alla tavola del Don Rodrigo di turno, continueremo a portare le nostre idee di convivenza, difesa del territorio, democrazia, diritti di cittadinanza, ovunque ce ne sarà occasione. Lo sappiamo che questo significherà scontrarsi con la privatizzazione della cosa pubblica, i conflitti d’interesse, le lobbies che continuano  in una Montoro unita anche negli affari , oltre la retorica imperante , ma non per questo ci tireremo indietro; lo dobbiamo a noi stessi e a chiunque creda ancora nella politica come luogo di dialogo civile e non di affermazione padronale.

Source: www.irpinia24.it