Manocalzati – Tirone vince ancora, il duro attacco di Castiglione

"Il risultato è frutto della mentalità retrogada della comunità: votano un amministratore non per quello che fa, ma per quello che rappresenta"

romeo-castiglioneManocalzati – Romeo Castiglione, sconfitto in questa tornata elettorale, analizza il risultato del voto che vede ancora una volta vincitore un membro della famiglia Tirone. Il sindaco uscente,Pasquale, in carica da dieci anni, ha “abdicato” a favore di suo fratello Lucio che ha ottenuto quasi 1500 preferenze. La lista “Gente Nuova” che ,come suggerisce il nome, aveva basato la campagna elettorale sull’idea di un nuovo che poteva avanzare è stata scelta solo da 474 votanti.

Dalle parole di Castiglione emerge non poca delusione e amarezza:“Questo risultato giustifica le condizioni rovinose in cui versa il paese. Nonostante Tirone ha amministrato in modo pessimo in tutti questi anni, ha poi candidato il fratello (quindi nepotismo) e ha vinto con un risultato quasi bulgaro, ottenendo più di mille preferenze. Ciò vuol dire che non c’è più possibilità di cambiamento. I numeri parlano chiaro, chiedono finanziamenti alla Cassa Depositi e Prestiti, spendono soldi e non sono in grado nemmeno di completare le opere pubbliche“. 

Il capolista di “Gente Nuova” attribuisce, senza mezzi termini, la sconfitta alla mentalità retrograda della comunità: “Votano i Tirone perché sono medici e hanno bisogno di qualcosa. Quindi la scelta non è legata a quello che fanno per il bene del paese, ma a quello che rappresentano. Le carte parlano chiaro, l’amministrazione di Manocalzati è forse la peggiore della storia. Il Comune è a rischio commissariamento con un debito di due milioni. Per non parlare del nepotismo esagerato, non si è mai verificato il caso di due fratelli candidati in lista. Manocalzati dal Dopoguerra a oggi ha avuto solo cinque sindaci, tra cui Benedetto Tirone, Pasquale Tirone e ora tocca a Lucio Tirone. Il paese in questo modo non potrà mai crescere“. 

Evidenzia, poi, anche un altro importante aspetto: coloro che prima facevano parte dei giochi si sono fatti da parte e quindi ha dovuto puntare tutto su menti giovani e fresche, ma con poca esperienza: “Nessuno si è proposto ed è stato un tentativo estremo di costituire un’alternativa. Nonostante ciò comizi  abbiamo illustrato l’offerta di un cambiamento radicale, ma i manocalzatesi non lo hanno voluto perché ancora non sono pronti“. 

Dall’altro canto, però, come i validi guerrieri sono soliti dire: “la battaglia è persa, ma non la guerra”. Castiglione, difatti, ha le idee chiare e anche con la strada meno spianata punterà a raggiungere l’obiettivo che si è prefissato sin dall’inizio in questa campagna elettorale, cioè  spodestare la vecchia classe dirigente:”  L’onorevole D’Ambrosio sosteneva che non gli piaceva il Comune di Manocalzati perché reazionario, in un certo senso anti – illuminista, con una mentalità feudale. In effetti è vero perché quanto accaduto è davvero allarmante e anti – antidemocratico. Faremo un opposizione molto dura, le carte parlano chiaro, le prenderemo in mano e andremo avanti“. 

Source: www.irpinia24.it