Rapporto ISPRA, anche la Lega per l’abolizione della caccia di Avellino contro il piombo

Sono 10.000 le tonnellate di piombo disperse annualmente in Italia dalle cartucce sparate dai cacciatori

cacciatoreAvellino – Secondo il Rapporto ISPRA “Il piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni” a cura di Alessandro Andreotti e Fabrizio Borghesi, realizzato su incarico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono 10.000 (diecimila) le tonnellate di piombo disperse annualmente in Italia dalle cartucce sparate dai cacciatori: la stessa quantità contenuta in più di 1.400.000 batterie d’auto!E diecimila tonnellate è una stima prudenziale considerando un peso medio di 20 g per cartuccia e 765.000 cacciatori italiani (fonte ISTAT 2006). Si tenga anche presente che le licenze venatorie rilasciate a livello nazionale sono passate da 2.200.000 nel corso degli anni ’70, per poi calare nelle decadi successive sino ai valori attuali (765.000 nel 2006). Considerando invece un peso medio delle cartucce pari a 35 g, il piombo riversato ogni anno nell’ambiente italiano è stato valutato in 25.000 t (Consiglio, 1990).

I pallini di piombo (munizione spezzata usata per caccia agli uccelli e piccoli-medi mammiferi) si accumulano nel terreno nel corso dei decenni, permanendo sino a 300 anni (Jorgensen e Willems, 1987) prima di trasformarsi in forma solubile, che tuttavia non ne riduce la nocività!

Ma non è tutto: il munizionamento definito sbrigativamente “piombo” è in realtà una lega che, oltre al piombo stesso, contiene percentuali di antimonio comprese tra l’1,5 e il 5% e significative quantità di arsenico (dal 3 al 5‰), per aumentare durezza e sfericità dei pallini.

E se la tossicità del piombo è molto elevata, elementi come antimonio e arsenico sono ancora più tossici.

Il piombo non dovrebbe essere presente all’interno di cellule e tessuti ma, se vi penetra, causa disordini metabolici che provocano effetti su diversi apparati (nervoso, respiratorio, escretore, digerente, circolatorio, endocrino) ed è stato classificato tra le sostanze che hanno una probabile azione cancerogena sull’uomo (Gruppo 2B), secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC).

Il piombo può essere assorbito per inalazione, contatto con la pelle o ingestione. Una volta introdotto negli esseri viventi è soggetto a bioaccumulo (accumulo di sostanze nocive nei tessuti del singolo organismo) e a biomagnificazione (concentrazione di sostanze tossiche nei diversi organismi man mano che si sale lungo i livelli più alti della catena alimentare).

 Emilio Mauro Merola 

Source: www.irpinia24.it