Alto Calore e Ato in Consiglio Comunale

Il Presidente Raffaello De Stefano ha affrontato la questione relativa ai conti e al bilancio dell’Ente di Corso Europa fornendo le cifre sui ricavi e sui costi fissi dell’azienda

IMG_20160229_184508AVELLINO – Ennesimo lunedì di Consiglio Comunale per la città di Avellino, dove ci si è riuniti per la prima seduta monotematica che avvia il dibattito sulle Partecipate. L’Assise municipale ha inteso seguire il percorso indicato dall’Assessore al ramo Arturo Iannaccone partendo dall’Alto Calore Servizi e dal Consorzio Ente D’Ambito Calore Irpino. L’obiettivo del Consiglio è quello di fare una ricognizione attraverso le audizioni dei Presidenti che gestiscono le varie società a partecipazione comunale. Questa sera a relazionare erano chiamati i Presidente dell’Alto Calore Raffaello De Stefano ed il Commissario dell’Ato Giovanni Colucci.

I lavori sono iniziati con l’intervento dall’Assessore Iannaccone che ha ricordato la funzione delle Partecipate che devono produrre migliori servizi e maggiore efficienza, a costi più contenuti per i cittadini, sempre nell’ottica di una eventuale intervento di ridimensionamento e razionalizzazione delle stesse. Iannaccone ha sottolineato che il dibattito avviato sull’acqua è attuale e che, rispetto al modello idrico futuro, il Consiglio comunale si è già espresso indicando la gestione pubblica.

E quindi intervenuto il commissario dell’ATO Giovanni Colucci che nella sua relazione ha fornito una puntuale ricognizione al Consiglio ed ha riferito di una serie di interventi sulle reti idriche tesi ad un loro miglioramento sempre nell’ottica di una maggiore qualità del servizio. In questa logica rientra anche la realizzazione del catasto degli scarichi fognari, la cui azione di controllo spetterà direttamente ai Sindaci, anche da un punto di vista sanitario.

Ha poi preso la parola il Presidente dell’Alto Calore Servizi Raffaello De Stefano che ha affrontato la questione relativa ai conti e al bilancio dell’Ente di Corso Europa fornendo le cifre sui ricavi e sui costi fissi dell’azienda legati alla gestione dei servizi erogati e a molte altre voci come il costo dell’energia e anche del personale addetto. 

Di seguito le dichiarazioni di De Stefano  e Giovanni Colucci:

INTERVENTO DEL COMMISSARIO ATO, GIOVANNI COLUCCI: «L’Ato fa la gestione ordinaria, oggi ci occupiamo di servizio idrico, depurazione e fognature. Per quanto riguarda il Comune di Avellino, l’Ato ha previsto opere per 32 milioni di euro. Abbiamo realizzato anche il catasto degli scarichi, fatto perché la responsabilità degli scarichi è dei sindaci. Li abbiamo sollecitati a controllare cosa viene immesso nelle fogne e devo dire che il Comune risponde in maniera puntuale. Le nostre priorità in tema ambientale: Valle del Dragone, sorgenti del Sele, area avellinese e area di Serino. Colucci, inoltre spiega l’iter che dovrebbe portare al gestore unico per il servizio idrico dopodiché dice: «Il tre giugno se non si trova un’intesa con aggregazione o altra soluzione io sono obbligato ad espletare la gara».

INTERVENTO DEL PRESIDENTE ACS, LELLO DE STEFANO: «Sono 12 anni che all’Alto Calore sono stati prodotti guasti e debiti. Sono presidente da 2 anni e mezzo e uno dei primi obiettivi abbiamo portato a collaudo 50 milioni di opere che per 12 anni non erano mai stati fatti. Negli anni a venire ci siamo trovati di fronte ad un bilancio drammatico. Negli anni sono state fatte troppe assunzioni ma ci tengo a precisare che il Comune di Avellino sin dai tempi del sindaco Di Nunno ha sempre votato contro. Siamo partiti con un bilancio che segnava -5,2 milioni sul conto economico. Oggi  questo conto segna -158mila euro e questo perché ho tagliato tante cose inutili. I 118 milioni di euro di debiti, però, ci sono sempre stati e continuano ad esserci. Le perdite dell’Alto Calore sono passati dai 1000 euro ai 260 euro. L’azienda fa 40 milioni di euro di ricavi e fa 19 milioni di euro di costo del personale ed ha 17 milioni di euro di costi per l’energia, poi ci sono 18 milioni di euro di bollette mai pagate, poi arrivano anche i decreti ingiuntivi di 2,5 milioni di ABC». 

 

 

Source: www.irpinia24.it