Caso De Stefano, Movimento Acque pulite: “Tornate a casa”

La nota dell'ente sull'inchiesta "Spese facili" che vede coinvolto il Presidente dell'Alto calore servizi

Alto-Calore-ServiziAvellino – Di seguito la nota del Movimento Acque Pulite sulla vicenda Alto Calore Servizi: “Ultimo pezzo di un puzzle ormai completo si è avuto poco meno che una settimana fa con il rinvio a giudizio del presidente dell’Alto Calore Servizi Lello De Stefano. 

Giuridicamente vale il sacrosanto principio dell’innocenza fino a sentenza definitiva ma stando al fatto giuridico un capo d’imputazione su tre sarà confermato. Il reato di calunnia, convertito da quello di diffamazione non potrà che essere confermato dal giudice dell’udienza preliminare.

La calunnia se confermata dunque può portare alla reclusione da uno a sei anni. Il reato di per se è gravissimo in quanto c’è il dolo ovvero la “consapevolezza della lesione verso terzi”. In questione c’è la vicenda della querela sporta nei confronti di Gianluca Festa, accusatore principale della vicenda del presunto “peculato” che si attribuisce all’AD dell’ente di Corso Europa. Noi del Movimento Acque Pulite non ci stiamo a essere raggirati da assurde dichiarazioni come “ci aspettavamo il rinvio a giudizio, chiariremo tutto”. Non bisogna chiarire ma bisogna avere un briciolo di moralità!

Il gesto che sicuramente vorrà Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, potrebbero essere le dimissioni dell’AD dell’ente in nome della sua battaglia contro gli “impresentabili”. Ormai in De Stefano con la sua mera onestà intellettuale non ci speriamo più, ci rivolgiamo direttamente al PD provinciale di Avellino affinché non si chiuda in tatticismi politico/elettorali e pulisca, attraverso i suoi sindaci soci, una volta e per tutte le acque dell’Alto Calore con l’intenzione di nominare un nuovo CDA. Noi avevamo presagito questa situazione in tempi non sospetti ma nessuno ha posto la questione nei luoghi giusti… siamo stanchi!“.