Atripalda -La Regione “Dei Due Principati”: una possibile realtà
Ritorna d'attualità la proposta di sancire l'autonomia di Avellino, Benevento e Salerno che andranno a formare un'unica realtà territoriale. Il senatore Flammia: "Dobbiamo sfruttare le potenzialità dell'Irpinia". Il sindaco Spagnuolo: "Nessuna spinta secessionista, 'obiettivo è un altro"
Atripalda – Si è discusso questa mattina al Comune di Atripalda della possibilità di unire Avellino, Salerno e Benevento sotto un’unica Regione denominata “Dei due Principati”. Sono intervenuti il sindaco Paolo Spagnuolo, il presidente del Comitato regionale “Spazio aperto” Vincenzo Martone e il senatore Angelo Flammia.
Il sindaco Spagnuolo ha riportato i saluti del governatore De Luca che non ha potuto presenziare per impegni: “Questo significa che anche il presidente è interessato alla questione. Ringrazio chi ha organizzato questo incontro tra cui Antonio Acerra. Saluto il senatore Flammia che ha dato tanto quando la politica combatteva per nobili principi. Questo è un tema attuale che non dobbiamo portare avanti con spinte secessionistiche in quanto non ci appartengono. Il nostro obiettivo è mettere insieme l’omogeneità di questi territori”.
La proposta di costituire la Regione “Dei due Principati” non è un’utopia, è nata infatti nel lontano 1947 quando l’Assemblea Costituente fu incaricata di fissare la data di una consultazione con la quale gli irpini, i salernitani e i beneventani dovevano scegliere una realtà formata da Avellino, Benevento e Campobasso o Avellino, Benevento e Salerno. A questo eventuale referendum si oppose il giovane Fiorentino Sullo e il Comitato provinciale della Democrazia Cristiana di Avellino.
“Eravamo ad un passo per concretizzare l’iniziativa, afferma il professore Martone. L’abbiamo ripresa con enormi difficoltà. I napoletani e i casertani dovrebbero accettare l’istituzione della nuova Regione perché da soli possono risolvere i loro problemi e portare le loro zone a quello sviluppo economico in maniera più organica ed adeguata al territorio. Tra l’altro esistono differenze culturali, economiche e territoriali che richiedono, per scelte future, l’autonomia territoriale dell’Irpinia, del Sannio e del Salernitano. Le tre province insieme a Basilicata e Molise andrebbero a formare una macro Regione“.
Il senatore Flammia ha evidenziato come le aree interne del Mezzogiorno stanno andando incontro a una profonda desertificazione. I dati parlano chiaro: il lavoro è diminuito, il 10% della popolazione ha il 50% della ricchezza.
“Le nostre aree – ha sottolineato Flammia - hanno grandi potenzialità come il vino, l’olio, ma anche l’acqua che va però perduta a causa degli impianti mal ridotti. In Alta Irpinia abbiamo otto aree attrezzate e centinaia di capannoni industriali vuoti. Inoltre in Irpinia esistono più di 170 Pip vuoti che sono costani soldi e terre fertili ai contadini. Se non si valorizzano le nostre potenzialità non usciremo mai da questa crisi che non è solo economica, ma anche politica e culturale“.
Concludendo si rivolge al primo cittadino: “Deve sapere che le proposte fatte in Parlamento sono pezzi di carta. Il Parlamento è diventato il luogo di ratifica dei decreti governativi. Eppure la Costituzione afferma che i decreti vanno emanati solo in situazioni di emergenza“.