Migranti – Giordano, Paris e Famiglietti presentano un interrogazione al Ministro
I deputati scrivono al Ministero dell'Interno riguardo al problema dell'accoglienza dei migranti in particolare nella provincia di Avellino
Avellino – Interrogazione urgente Al Ministro dell’Interno: “Per sapere, premesso che: l’Italia, e in particolare le regioni del Mezzogiorno, sono investite dalla nuova ondata migratoria proveniente soprattutto dai terribili teatri di guerra delle regioni del Medio Oriente, del nord e del centro Africa dove imperversano flagelli dalle proporzioni immani che colpiscono indistintamente milioni di persone; che per far fronte a questa vera e propria catastrofe umanitaria l’Italia , in un contesto di collaborazione partecipata europea e internazionale, si è impegnata a svolgere responsabilmente il ruolo che gli compete;
che tale impegno è realizzato attraverso l’azione diretta del Ministero dell’ Interno, attraverso gli Uffici Territoriali di governo delle Prefetture; la provincia di Avellino negli ultimi due anni si trova a fronteggiare il delicato fenomeno dell’accoglienza dei rifugiati i quali, al momento , risultano essere circa 1.100 con una previsione di progressivo incremento per i prossimi mesi fino a una quota di 1.300, dislocati in diverse strutture di prima accoglienza in 21 comuni della provincia;
In particolare: la stessa C.G.I.L. di Avellino in data 10 febbraio 2015 presentava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino un “Atto di esposto e di contestuale denuncia querela” denuncia ripresa pubblicamente dalla Segreteria provinciale dello stesso sindacato a cui hanno fatto eco le proteste pubbliche, anche in forme clamorose, dei migranti per evidenziare come diverse strutture risultino insufficienti nell’assicurare l’idoneità dei servizi igienici ponendo dei problemi di incolumità degli ospiti e dei frequentatori esterni; la quasi totalità degli ospiti lamenta la scarsezza della qualità del cibo, rispetto agli standard minimi di civiltà ;
l’assenza di personale qualificato e di esperienza funzionale alla delicata “mission” necessaria alla formazione; se si eccettua alcuni centri di accoglienza, la maggior parte di essi, non presenta alcun servizio di supporto socio – psicologico di base, sempre previsto dal bando di gara, vuoi per l’assenza di figure professionali idonee che per l’assenza di mediatori socio-culturali con proprietà di interpretazione linguistica;
Pertanto, premesso ancora che: l’esperienza ci dimostra che per evitare il diffondersi di fenomeni di incomprensione e di tensione, nonché di intolleranza o di devianza sociale, è alquanto fuorviante attribuire l’ esclusiva responsabilità della creazione di oggettive e comprensibili situazioni di disagio, alla pericolosità o alla non capacità di adattamento degli ospiti migranti;
si renda necessaria l’individuazione di una struttura istituzionale di controllo, anche territoriale, che verifichi in modo documentato e diretto la corrispondenza tra quanto indicato nella convenzione stipulata dalla Prefettura per conto del Ministero dell’Interno con il soggetto appaltante e l’attività realmente svolta in termini quantitativi e qualitativi ( vestiario, alimentazione, servizi di assistenza, pocket money, necessario igiene personale, tessere telefoniche, insegnamento della lingua italiana italiana, attività culturali, ecc. ) ;
si responsabilizzino maggiormente i Sindaci nello svolgere la loro funzione istituzionale, in particolare per ciò che concerne l’agibilità e l’idoneità delle strutture nonché la qualità della somministrazione dei pasti, la profilassi igienico-sanitaria degli ambienti e degli ospiti presenti, l’integrazione sociale;
quali iniziative urgenti il Ministro intenda intraprendere perché, alla luce di quanto innanzi esposto, certamente non limitato alla sola esperienza dei centri di accoglienza allocati nella provincia di Avellino; se il Ministero in indirizzo intenda procedere oltre questa forma di accoglienza straordinaria per passare a una gestione ordinaria, modello “S.P.A.A.R.” modificando l’attuale normativa, superando, quindi, il Decreto legislativo n. 163/2006, che ha mostrato ampie lacune nell’applicazione e nell’attuazione dei servizi previsti“. Questo quanto riportato nell’interrogazione dall’ on. Giancarlo Giordano, dall’ on. Valentina Paris e dall’ on. Luigi Famiglietti . In allegato il documento completo: INTERROGAZIONE MIGRANTI 3 FEBBRAIO 2016