Lustriteatro – Arrivano il mito di Fassbinder e la cantastoriata per le donne vittime di mafia

L'evento si svolgerà venerdì 5 febbraio, ore 19, nella sala conferenza del complesso di Santa Chiara

xxxSOLOFRA – Cinema e teatro per questo primo week end di febbraio di LU S T R ITEATRO, un anno di eventi culturali a Solofra, organizzato da Hypokritès Teatro Studio, in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Venerdì 5 febbraio, alle 19, nella sala Conferenze del complesso monumentale di Santa Chiara, torna il mito di Rainer Werner Fassbinder con “Le lacrime amare di Petra von Kant”, l’adattamento di un dramma teatrale di cui il film, girato il dieci giorni in un’unica stanza, mantiene l’impostazione e la forte attenzione al dialogo. L’introduzione critica sarà di Vincenzo Del Gaudio. (ingresso libero)

Sabato 6 febbraio, alle 21, al Centro Auditorium Asi, sempre a Solofra, per la sezione Teatro, curata dal direttore artistico di L U S T R ITEATRO Enzo Marangelo, va in scena “La fata morgana”, regia diMarica Roberto, con la compagni Attori&Musici, spettacolo dedicato alle donne vittime della criminalità organizzata, con Carmelo Cacciola (chitarra, liuto cretese, voce), Pietro Cernuto(zampogna, flauti, marranzano, tamburello, voce), Francesco Salvadore (tamburi a cornice, voce) e la collaborazione di daSud Antimafie. Seguirà “Oltre la scena”.

“Una cantastoriata, un tu per tu con il pubblico, faccia a faccia; il pubblico portato con vicinanza e forza dentro le storie di donne vittime della mafia. Si deve creare un’unica collettività: occorre intimità ma anche furore. La Fata, coperta dai vestiti di tutte le donne, è la portatrice di ogni storia, e “diventa” ognuna di esse. La voce maschile è un controcanto ostile, derisorio, incapace di comprendere, fintamente allegro, rappresenta la mattanza delle donne. In scena non c’è niente.

Tutti gli oggetti e le pezze che la Fata userà per illustrare/essere li porta con sé in un sacco della spazzatura. Da tanta spazzatura emergono le voci di rivalsa, di risorse sempre presenti in queste donne di tutte le età, ed in quelle che verranno.

Gli sgabelli dei musici anch’essi sono coperti di sacchi di spazzatura, ma non ci arrendiamo, noi siamo vita. Luci pochi quadri dalla tragedia all’allegria. Musica sempre presente e incalzante, accarezzante o lenitiva. Repertorio che riguarda terre martoriate.

Tragedia sì ma anche rinascita: “le femmine, dico io, hanno risorse…”.” Marica Roberto

Source: www.irpinia24.it