Eolico – Celli (Info Irpinia): “Via l’ipocrisia, facciamo unione e riprendiamoci il territorio”
Il presidente ritiene che sia importante riunirsi sabato 16 gennaio, alle 16.00 al Museo Etnografico di Aquilonia
Monteverde – “La questione Monteverde è servita a smascherare l’ipocrisia che vive dietro all’affare eolico. In Irpinia è chiaro a tutti che c’è un problema devastante di eolico selvaggio a cui bisogna opporsi fermamente. Se c’è qualcuno che fa finta di non vederle, non è perché ha problemi di vista, ma perché evidentemente gli conviene così. Ciò che appare incredibile in questa vicenda è che sembra quasi si tratti di contrasti fra opinioni divergenti: non è così, chiariamo alcuni punti.
1) I pareri favorevoli dei Comuni in conferenza servizi, anziché le opposizioni nel merito, sono il via libera al macello: è grave e fuorviante dire che non si può fare niente per contrapporsi perché di esempi riguardo parchi eolici bloccati ce ne sono miriadi. Se si lascia passare un messaggio diverso si crea l’alibi perfetto per chi, evidentemente, l’opposizione non ha più pensato di farla da quando ha incontrato per la prima volta ‘i signori del vento’: i motivi reali forse verranno fuori col tempo;
2) I contadini che si vedono costretti ad accordarsi con le società per fittare parte del loro terreno a favore delle pale, altrimenti sarebbero comunque espropriati a 0,50€ al mq (se il Comune non li tutela), non avranno i 10.000€ che si leggono sui giornali, ma poco più di 2.000€ all’anno, perdendo però il contributo all’agricoltura e dovendo provvedere poi a bonificare il terreno: praticamente non solo si vanifica un presunto guadagno e si disincentiva l’agricoltura, ma il contadino andrà in perdita a favore delle multinazionali che intanto fanno introiti di milioni di euro. Qualche elettrodotto inoltre resterà per sempre sulle loro teste ad alterare l’equilibrio ambientale e probabilmente generare malattie;
3) Fra qualche anno siamo sicuri che tutti saranno concordi nel dire che quelle pale eoliche a Monteverde, come in altri luoghi, sono scempi inutili e dannosi. Quelle royalties che oggi vengono presentate come la soluzione di tutti i nostri mali, probabilmente non verranno neanche versate al Comune: basta vedere ad esempio la situazione di Lacedonia (dove ce ne sono molte di più). Sarà stato quindi soltanto un miraggio vano e distruttivo, è di ieri la notizia che una pala si è spezzata a Bisaccia cadendo in strada, e che inoltre porta con sé la criminalità visto che siamo arrivati a 13 attentati in questo campo, nella nostra provincia.
4) L’indotto del turismo, dell’agroalimentare e della valorizzazione del territorio, è ampio ed è l’unico che può dare un futuro a questa terra. Il turista o visitatore che viene da noi non permette ancora l’apertura di altre attività, ma intanto aiuta a non far morire quelle già aperte: mi sembra già una buona cosa. In più pensiamo ad Arborea, piccolo comune sardo di 3000 abitanti che ha bloccato un pozzo di esplorazione (tipo il permesso Nusco di Gesualdo) nel suo territorio: l’indotto fornito dai loro prodotti tipici, su cui si è puntato ogni risorsa e che oggi sono esportati in tutto il mondo, è di gran lunga superiore a quello generato dai pozzi petroliferi in Basilicata. E allora di che parliamo?
5) Vi sono presunti esperti di presunti partiti che ad ogni azione concreta di comitati ed associazioni, si sentono in dovere di lenire la propria solitudine con note stampa inutili e piene di idiozie, introdotte da titoli forti per essere lette. A loro va la nostra compassione.
In conclusione è necessario che ci si unisca nel segno della compattezza ma anche dell’onestà, per difendere la terra dei nostri avi che tanto rispetto ed amore hanno avuto per le nostre montagne e che mai avrebbero permesso questa colonizzazione. Riprendiamoci la nostra Irpinia: sabato 16 gennaio, alle 16.00, ritroviamoci tutti al Museo Etnografico di Aquilonia per far capire alla politica che il territorio si è risvegliato e che chiederà, sempre con maggior forza, rispetto, dignità e diritti: innanzitutto il diritto di poter vivere qui senza essere calpestato”. Questo quanto detto dal Presidente Info Irpinia, Francesco Celli.