Avellino – 23 Dicembre Premio della memoria in onore di Luigi Amelio

L'evento si terrà alle ore 12,00 presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Avellino

avvocatiAvellino – Domani, mercoledì 23 dicembre 2015 alle ore 12,00 presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, si terrà per il secondo anno il premio in memoria del compianto avvocato Luigi Amelio.
L’evento, organizzato dal Consiglio dell’Ordine e dalla famiglia Amelio ed istituito lo scorso anno, prevede la premiazione dell’avvocato più giovane iscritto nell’anno 2015 nell’albo degli avvocati patrocinanti in Cassazione.
Il premio è stato istituito per ricordare l’avvocato Luigi Amelio, che per oltre 60 anni ha svolto la professione di avvocato, con l’orgoglio di chi ama la toga. 
 
Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore.
Ma l’avvocato no. L’avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità.

Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c’è giustizia.  In fondo al loro cuore essi sono convinti che è vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perché sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza… 

Per questo amiamo la nostra toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero, al quale siamo affezionati perchè sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso, e, soprattutto, a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia. 
Beati coloro che soffrono per causa di giustizia… ma guai a coloro che fanno soffrire con atto di ingiustizia!

E, notate, di qualunque specie e grado di ingiustizia… perché accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessità degli uomini, è pur questo ingiustizia, è pur questo offesa al prossimo, è pur questo ribellione al comando divino.”

Source: www.irpinia24.it