Ripresa economica: La fotografia di un’Italia che arranca

Secondo l'Istat nel 2015 si è registrata una flebile crescita dello 0,7%. Si esce con fatica dallo stallo. Gli italiani si difendono con acquisti sbagliati: più cellulari e computer e meno beni di prima necessità

1353071905Avellino – Secondo l’ultima indagine dell’Istat la crescita italiana potrebbe essere dello 0,7%, 0,2 punti di Pil in meno di quanto messo in conto dal Governo (poco più di tre miliardi di euro). Mancano pochi giorni alla fine dell’anno e con il contributo degli istituti di indagini, si sta cercando di fare una fotografia sulla situazione economica attuale.

Dal 2008 la crisi mondiale ha causato uno stallo, in cui acquisti e vendite sono rimaste congelate. I primi flebili segni di ripresa si sono registrati alla fine dello scorso anno. Un po’ meglio nel 2015, anche se gli italiani restano sul piede della difensiva o meglio si difendono in modo sbagliato. Vediamo nei dettagli: nel 2015 il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) e per le famiglie di operai e impiegati si compone di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (614 nel 2014).

Tra le posizioni rappresentative che entrano nel paniere si segnalano i Biscotti senza glutine, la Pasta senza glutine, la Birra analcolica, Mezzi di trasporto in condivisione (car sharing e bike sharing) ele Bevande al distributore automatico. Dietro l’aumento dei consumi del 2,1% su base annua registrato a luglio 2015 da Confcommercio, c’è un segno meno (-0,2%), quello dei consumi alimentari, che viene evidenziato.

Insomma più beni materiali come computer, cellulari ultima generazione, auto e meno pasta e latte. L’italiano medio preferisce possedere beni di lusso, ma rinunciare in particolar modo alla qualità dei prodotti alimentari che consuma. Infatti, gli acquisti al discount sono aumentati del 3,6 per cento, soprattutto al Sud. A onor del vero in aumento del 2% della spesa in alberghi e pasti fuori casa.cellulare-per-bambini1-494x329

Molto più bassi invece la crescita della spesa per l’abbigliamento (+0,8%), la cura della persona (+0,3%) e l’ambito ricreativo (+0,1%). Secondo l’ultimo rapporto Coop, una famiglia italiana spende in media 95euroal mese rispetto a una straniera. Mentre, c’è una maggiore attenzione allo spreco di cibo: quelli che dicono di buttare cibo molto spesso sono solo il 3 per cento.

Inoltre, si mangia più frutta e verdura, probabilmente grazie alle numerose campagne a favore di una sana alimentazione. Gli italiani si comportano in un modo altalenante, a volte si lanciano in acquisti sfrenati altre volte ricordano la crisi e tirano il freno.

Per concludere vi lascio un’ultima curiosità: chi ha beneficiato degli ottanta euro di Renzi. ne ha approfittato soprattutto per spenderli in cibi e bevande. Questo è quanto emerso dall’analisi di La voce.info. 

All’inizio del 2016 sarà monitorata nuovamente la situazione, per verificare se, come previsto, ci sarà la tanto attesa crescita. Anche il consumatore, però, deve fare la sua parte e far girare l’economia in modo giusto: meno sprechi e  più acquisti intelligenti. 

 Cataldo Daniela 

 

 

Source: www.irpinia24.it