S. Michele di Serino – Iuliano: “Un’amnesia molto comoda”

L'invettiva del segretario Pd contro il primo cittadino Boccia, colpevole di aver tradito gli elettori e il partito al quale dice di appartenere

piazza di san michele di serinoS. Michele di Serino – Di seguito la nota di Giuseppe Iuliano segretario Pd: “In risposta al nostro manifesto il sindaco Michele Boccia, nella sua ultima intervista al <<Quotidiano del sud>> afferma tra l’altro di essere iscritto al PD e nel contempo accusa la dirigenza del circolo di scarsa democrazia interna.

Forse, affetto da una rara forma di amnesia dissociativa, per cui gli auguriamo di cuore una rapida e completa guarigione, dimentica avvenimenti e circostanze che lo hanno visto protagonista e primo attore e che hanno condizionato in negativo la vita pubblica e amministrativa del nostro paese.

Non vogliamo ulteriormente infastidire i nostri concittadini con il ripetere cose sapute e strasapute, ma ci corre l’obbligo di evidenziare la paradossale doppiezza del nostro primo cittadino e la sua inattendibilità in ogni azione. 

Data la sua amnesia gli rammentiamo che si è iscritto al PD il 30 dicembre 2014, penultimo giorno utile per il tesseramento 2014 e che ha partecipato al primo direttivo sezionale del 2015, avente come oggetto il programma amministrativo e gli assetti della Giunta.

Ebbene in quel direttivo l’egregio sindaco, fresco tesserato PD, significò la sua condotta politica sostenendo di non poter prendere alcun impegno a valenza PD, perché egli era parte costitutiva di un gruppo politico diverso, cui dar conto!

Si profilava all’orizzonte una crisi al comune e per scongiurarla il segretario provinciale del PD – De Blasio,- d’accordo con il sindaco, convocò nel Circolo PD di San Michele il direttivo sezionale, il sindaco ed i consiglieri della maggioranza il 7 marzo 2015.  

E proprio la mattina del 7 marzo venne diramato un comunicato stampa da Michele Boccia, riportato dal giornale <<Il Quotidiano del sud>> nel quale tra l’altro si affermava che <<….Il Sindaco ed i sottoscritti consiglieri dichiarano la totale chiusura a qualsivoglia tentativo di dialogo con la dirigenza del locale circolo>>.  E non parteciparono alla riunione.

Ed è ancora in piena perdita di memoria nel non rammentare che nei due mesi, in cui è stato iscritto al PD, ha tentato, invano, di sostituire la componente PD in consiglio comunale con membri dell’opposizione e di aver offerto – senza effetto – la carica dell’allora vicesindaco Antonio De Mattia a chi dell’opposizione si fosse reso disponibile.

E’ distratto nel non ricordare che quell’assemblea del PD si concluse con la decisione unanime – avallata dal segretario De Blasio – che in caso della non totale accettazione delle nostre proposte, racchiuse nei famosi quattro punti e indirizzati tutti a dare slancio, trasparenza e legalità all’azione amministrativa, si concludeva la nostra esperienza in maggioranza con le dimissioni del vicesindaco – avvenute – e con la costituzione del gruppo autonomo di opposizione PD, anche questo effettuato.  Che, poi, il cons. De Mattia Antonio, cambiò idea anche questa è storia nota.

Come è distratto nel non ricordare che, anche se invitato, al convegno del PD sulle vertenze ambientali, era l’unico amministratore della zona assente. Proprio in quel convegno, con esperti e figure istituzionali importanti, si parlo del contratto del fiume Sabato, del quale il nostro sindaco ne ignorava l’esistenza.

Questi i fatti in massima sintesi e a tutti noti. A questo punto e per quanto ci riguarda la polemica si chiude. Siamo stati costretti a prendere atto, senza alcuna ombra di dubbio, che il nostro caro sindaco, con il suo lungo tergiversare, dopo aver furbescamente tentato di mettere in difficoltà il locale circolo del PD facendo trapelare di aver accettato le clausole del PD, mai, però, realmente accolte, ha confidato troppo nella sua scaltrezza e nella sua abilità politica, ingannando prima di tutto i cittadini e poi il partito di cui ancora dice di far parte, non può più essere iscritto al PD.

Partito verso il quale ha dimostrato di non aver mai avuto simpatie e molto probabilmente non ha mai votato. Come si dice dalle nostre parti: tre pensieri e questo è il quarto. Ma i fatti più rilevanti e più gravi sono altri, sono le affermazioni pesanti e minacciose fatte dal sindaco nel consiglio comunale del 26.11.2015, allorquando in due dei suoi soliti interventi senza capo né coda, ha dichiarato, nel primo, <<che i partiti e i singoli cittadini non possono comporre manifesti ed esprimere opinioni e/o critiche agli amministratori.

Se lo vogliono fare devono metterci la faccia, candidarsi ed essere eletti perché solo gli eletti possono parlare in consiglio comunale>>, e nel secondo, cosa ancora più grave, <<che bisogna smetterla di mandare la procura sul comune perché altrimenti lui sarebbe costretto a cacciare le carte che coinvolgerebbero alti cittadini>>.

Per quanto riguarda il primo intervento, il nostro sindaco, pur conoscendo la nostra Carta costituzionale, è dimentico dell’art.21 o lo ignora. Egli afferma: <<Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione>>.

E noi continueremo ad esercitare questo diritto tutte le volte che avremo qualcosa da denunciare o da criticare. Per quanto riguarda, poi, il secondo punto è appena il caso di notare e far notare come questa attestazione sia ambigua e soffusa di avvertimenti non diciamo mafiosi, ma taglienti e infidi. Non aggiungiamo altro, ognuno faccia le considerazioni che ritiene più opportune! Da parte nostra diciamo al sindaco che è suo dovere <<cacciare le carte>>, se ne ha, e di non usarle come arma di ricatto per inquinare e/o condizionare la vita politico amministrativa del paese.

Occorre, questo sì, instaurare un clima più sereno nel nostro piccolo centro e per raggiungere questo obiettivo invitiamo e sfidiamo il sindaco e la sua maggioranza ad un pubblico confronto, nei modi, nei tempi e nei luoghi che riterrà più consoni”.

Source: www.irpinia24.it