Amministrative 2016: Il banco di prova del nuovo scenario politico

In Irpinia saranno 26 i Comuni che si recheranno alle urne. Un terreno fertile per testare la nuova coalizione formata da Berlusconi, Salvini e Meloni e il nuovo progetto di Renzi: il Partito della Nazione

Imagoeconomica_822746Avellino – Le elezioni amministrative del 2016, faranno da banco di prova al nuovo scenario politico, formatosi negli ultimi giorni. In Irpinia si recheranno alle urne ben 27 comuni: Aiello del Sabato, Avella, Calabritto,  Frigento, Guardia Lombardi, Lacedonia, Lioni, Luogosano, Manocalzati, Montefalcione, Monteforte Irpino, Montefredane, Monteverde, Ospedaletto D’Alpinolo, Pago del Vallo di Lauro, Petruro Irpino, Pietrastornina, Roccabascerana, San Martino Valle Caudina, Sant’Angelo a Scala, Scampitella, Senerchia, Serino, Sperone, Sturno, Teora, Villamaina.

 

Si testeranno, quindi, la nuova colazione di destra formata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli D’Italia e probabilmente anche il progetto di Renzi : il Partito della Nazione. Abbiamo da una parte un Berlusconi onnipresente, dall’altra una Meloni e un Salvini che rispettivamente “sostituiranno” i vecchi Fini e Bossi. Insomma, un disegno politico ripreso dal passato, spolverato e lucidato, il cui esito certamente non cambierà. Un meccanismo palese e chiaro sin dall’inizio. Una stretta di mano a tre nata solo per strappare il potere a Renzi.1429633361-0-renzi-e-alfano-sciolgono-azienda-ospedaliera-caserta

 

Gli animi si sono scaldati sin da subito: il buon Silvio si è voluto accattivare il rivoluzionario Salvini, lodandolo e definendolo “un uomo che sa  parlare alle pance delle persone”. L’affermazione non è stata gradita al leghista che ha subito puntualizzato di conoscere cosa vuole la gente, ma di non essere un “troglodita”.

 

E mentre la destra architetta l’ascesa al potere il capo del Governo, alias “rottamatore” sogna, come ho accennato in precedenza, il Partito della Nazione, per staccarsi definitivamente da quella minoranza della sinistra, diventata ormai una spina nel fianco.

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Non si è, però, capito a cosa si vuole ispirare: alla resurrezione  della Democrazia Cristiana (la belle epoche della vecchia politica  morta e sepolta da tempo), a un accordo con il Centro Destra di Alfano (poco probabile perché le divergenze non sono poche, una tra tutte le unioni civili per gli omosessuali)o agli storici partiti comunisti o nazionalsocialisti del ‘900.

 

A ruota libera, invece,  portano avanti la loro azione i grillini che tra una protesta e l’altra, uno scivolone e una gaffe quotidiana, vogliono prendere in mano le redini di un Italia allo sfascio.popolo-Sovrano

 

Quando gli equilibri sembrano saldarsi, a sorpresa tutto si rovescia e si riparte daccapo. Spettatore inerme di questo contesto confusionario e conflittuale il popolo non sovrano. Dal 2008, infatti, gli italiani hanno dovuto deporre la loro più preziosa arma, il voto e continuano a subire una politica svuotata, priva di contenuti e concretezza, ricca di interessi e clientelismo.

 

E come disse un’artista che ci aveva visto più a lungo del profeta Nostradamus, il compianto Rino Gaetano: “Chi vivrà, vedrà”. 

Daniela Cataldo