Contratto forze di polizia, Coccia (LI.SI.PO.): “Recuperare almeno l’inflazione reale”
Dopo oltre sei anni il contratto delle Forze di polizia sembra alle porte
Roma – Dopo oltre sei anni, il rinnovo del contratto delle Forze di Polizia, sembra alle porte, salvo colpi di scena, sempre possibili con un Governo che ha dimostrato ampiamente, scarsa attenzione verso i problemi degli operatori di Polizia. E’ dovuta intervenire la Corte Costituzionale per porre uno ”stop” al blocco contrattuale che durava da oltre sei anni: una vera e propria assurdità.
Gli operatori di Polizia, come tanti italiani, mese dopo mese, sempre più poveri, sempre più in difficoltà, non solo per i problemi individuali, come garantire lo stretto necessario, alle proprie famiglie, ma anche per assicurare a tutti gli Italiani, ordine e sicurezza, in un quadro sociale, sempre più disgregato, sempre più incerto.
Vetusta e guasti di mezzi che impediscono o limitano l’azione preventiva e repressiva, sul territorio, degli appartenenti alle Forze, carenze strutturali e, contenimento dei casti (riparazioni, sostituzione mezzi ecc.), sono il quadro in cui gli operatori di Polizia, sono chiamati ad espletare il proprio lavoro. Stipendi miseri e difficoltà nell’attività di servizio: una miscela di problemi, che dovrebbe preoccupare ogni Governo, ma che oggi, non viene affrontata con la dovuta attenzione e considerazione, da chi di pertinenza.
“Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – ha dichiarato il Segretario Nazionale Antonio Coccia – consapevole delle condizioni economiche del Paese, con senso di responsabilità, chiede che per la parte economica, sia garantito un aumento mensile, al netto dalle imposizioni fiscali, di cento euro, per tredici mensilità, con i relativi “arretrati” ed una rivalutazione dello “straordinario” dagli attuali 6,40 euro, a 10 euro netti, a decorre dalla scadenza dell’ultimo contratto e, nella consapevolezza che la somma degli importi relativi ai destinatari del contratto, pur modesta per il singolo operatore, può risultare impegnativa, nel suo complesso, propone che gli “arretrati”, comprensivi dell’assegno di funzione, siano liquidati, per il 50% dell’importo complessivo, alla sottoscrizione del nuovo contratto e per il rimanente 50%, mediante l’abbattimento della ritenuta mensile IRPEF, di cento Euro al mese, sino al recupero dell’intera somma spettante”.
“Il LI.SI.PO. – ha concluso Coccia – auspica l’immediata apertura del tavolo contrattuale, per ridare serenità e dignità economica e normativa, agli uomini ed alle donne in divisa”.