Forestale – Lettera aperta al capo del corpo forestale

La lettera è stata inviata dal Perito Superiore Scelto Danilo Scipio

Corpo_Forestale_dello_StatoRoma – Di seguito è riportata la lettera aperta a Cesare Patrone , capo del corpo forestale dello stato da parte del Perito Superiore Scelto Danilo Scipio: ”Sig. Capo del Corpo, ho letto con molta attenzione le parole che ha inteso rivolgere oggi – giorno dell’annuale di fondazione del glorioso Corpo Forestale dello Stato – ai Forestali. Devo confessarLe di essere rimasto profondamente colpito e piacevolmente sorpreso che ci abbia ancora definito Forestali, anziché carabinieri, salvo poi piombare nello sconforto leggendo il resto della lettera aperta. Oltre al riepilogo di quelle competenze e funzioni che ben conosciamo, soprattutto i Forestali che giornalmente sono tenuti ad esercitarle, sono infatti rimasto sconcertato nel leggere che ritiene addirittura condivisibile il nostro assorbimento da parte dell’Arma dei Carabinieri;

un atto necessario per rimuovere tutte le duplicazioni di competenze e funzioni in capo a diverse strutture dello Stato, lo ha definito. Ma Lei sa benissimo quanto me e quanto tutti i Forestali che le vere motivazioni della soppressione del CFS sono ben altre; e sono a ricordarcelo i Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome, che sono e resteranno perfetti duplicati anche dei Carabinieri/Forestali. Personalmente ritengo che un po’ di verità, quelli che sono stati per oltre 11 anni i “suoi” Forestali, l’avrebbero meritata. L’avrebbero meritata perché hanno dato tanto senza ricevere nulla in cambio. L’avrebbero meritata perché hanno consentito di farLe snocciolare, in ogni occasione, numeri che l’Arma, nonostante l’alto livello operativo, in campo ambientale ed agroalimentare si è sempre sognata di poter raggiungere.

L’avrebbero merita perché ricadrebbe interamente sulla loro pelle il fallimento di forme di tutela che non è certamente in grado di imporre o far accettare ad una forza di polizia ad ordinamento militare. Che il Corpo Forestale dello Stato stia perdendo “pezzi” della sua storia, della sua tradizione, della sua cultura, della sua sensibilità è ormai un dato assodato; bisogna capire solo fino a quale livello di ingordigia arriveranno gli altri Enti nell’accaparrarsi le nostre (ex) funzioni e quanto e cosa i Carabinieri riterranno una fastidiosa incombenza da “amputare”, per avere il quadro di cosa dovrebbe confluire nell’Arma.

Si renderà conto, quindi, di quanto sia inappropriato e fuori luogo il conclusivo richiamo all’unità. C’è una differenza sostanziale tra capo e leader: il capo ha bisogno dei “gradi sulle spalline” per comandare o che qualcuno più in alto di lui lo accrediti come tale per farsi rispettare. Il leader, invece, viene riconosciuto e scelto dalla comunità, spontaneamente, perché è grazie alle sue capacità che acquisisce rispetto e considerazione. In questi ultimi mesi, purtroppo, ha dimostrato di essere solo un capo, un capo che non ha saputo o voluto ascoltare Donne e Uomini, conoscere le loro preoccupazioni, le loro aspettative. E questa Sua negligenza rischia di compromettere irrimediabilmente il nostro futuro lavorativo. Le auguro di non dover fare i conti con la Sua coscienza. Cordiali saluti”.

Source: www.irpinia24.it