Atripalda – Caso cooperativa Capaldo: Continua la battaglia dei lavoratori

Il segretario dell'Ugl, sindacato che li sostiene, invoca l'intervento del Prefetto: "La situazione davanti i cancelli sta diventando esasperata, si rischia che il tutto degeneri"

12086934_967269253316473_1913070042_nAtripalda – Continua il sit – in dei lavoratori della cooperativa Sva di Pontecagnano che prestano servizio alla Capaldo Spa di Atripalda. Stamattina Costantino Vassiliadis, segretario dell’Ugl, sindacato che ha sposato la loro lotta, ha invocato l’intervento del Prefetto e dell’Ispettorato del Lavoro, visto che l’azienda continua a rifiutare un tavolo di contrattazione. 

Sono cinquanta i dipendenti  su 130 ( dieci si sono accodati questa mattina) che hanno aderito alla mobilitazione che continuerà a oltranza fino a sabato. Oltre a turni massacranti, i lavoratori recriminano di non godere di nessun diritto previsto dal contratto nazionale di lavoro. Da anni, infatti, non percepiscono Tfr, ferie  e tredicesime. Oltre a essere pagati circa 6 euro lordi all’ora, cioè 4, 20 euro. Se non ci sono ordini il guadagno è pari allo zero.

Contratti del genere venivano stipulati ai tempi degli “stagionali”, quando gli italiani espatriavano per lavorare pochi mesi nelle fabbriche. Ma stiamo parlando del ’50 – ’60. 

Sull’intricata vicenda ci sono anche dei punti oscuri: pare nel continuo cambio di cooperativa sarebbero stati registrati alcuni buchi e molto probabilmente i lavoratori, per alcuni periodi, hanno lavorato a nero. Tesi avvalorata dalle dichiarazioni di un operaio che  dopo essere stato licenziato, si recò all’Inps per chiedere la disoccupazione, ma non risultò nulla. “ Si ipotizza un giro di buste paga fittizie – dice l’uomo -  date ai lavoratori, e altre veritiere date all’Inps. Chiediamo solo dignità per noi e per le nostre famiglie e per questo siamo pronti a gesti estremi“.

Dopo questo episodio molti sono stati i blitz effettuatu dalla Guardia di Finanza che ha proceduto al sequestro di pc e dei file bedge, per cercare di fare luce. arton38335-ffccd

Il resto dei dipendenti sono “scesi a patti” firmando il verbale di conciliazione: in pratica le mancanze degli anni passati sono state “risolte” con una modica cifra. “Sommette – afferma Vassiliadis – che non corrispondono nemmeno al tfr di un anno  per questo alcuni lavoratori si sono rivolti a noi, perché stavano avendo pressioni affinché firmassero tali verbali, un gruppo purtroppo ha già firmato, tutti loro in sciopero non lo hanno fatto e per questo stanno subendo pressioni affinché firmino“. 

L’Ispettorato del Lavoro conosce la problematiche da oltre un anno. Ma sembra che mai nessuno ha mosso mai un dito per gli operai. L’Ugl è pronto ad andare avanti e continuare a chiedere a gran voce tutti i diritti che spettano per Legge ai lavoratori della Sva, che prima di tutto sono persone.

La situazione – sottolinea il segretario -  sta diventando esasperata davanti ai cancelli e, per tutte le chiacchiere trapelate, si rischia che il tutto degeneri“.

 

 

Source: www.irpinia24.it