Consiglio Comunale del 2 ottobre – La diretta
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Avellino – È prevista per le 17 e 30 di oggi, venerdì due ottobre, la prima chiama della convocazione straordinaria del Consiglio Comunale di Avellino. Prima dell’avvio della seduta, che preannuncia una battaglia a suon di mozioni, viene riservato uno spazio alle interrogazioni dei consiglieri, tra le quali spicca quella dell’ex Assessore Matetich, che si è detta “costretta a riproporre un’ulteriore interrogazione in merito all’opera da installare a Piazza Libertà”, poiché nulla è cambiato dall’ultima volta.
Alle 18 e 34, con un lieve ritardo rispetto al solito, viene effettuato l’appello, che consente di determinare il numero dei presenti e di dichiarare valida la seduta con 23 presenti. Subito dopo, il consigliere Battista solleva numerosi dubbi circa la raccolta dei rifiuti e lo stato dei contenitori preposti al deposito degli stessi. In seguito ad una breve conferenza dei capigruppo, l’aula decide di invertire l’ordine del giorno e di votare prima i debiti fuori bilancio.
Conclusa la votazione, Palumbo chiede il totale dei debiti, la maggior parte dovuti alla cattiva manutenzione delle strade, che secondo il consigliere si aggirano intorno “ai 200mila euro” e dimostrano l’inefficienza della macchina amministrativa, in quanto “è il totale che fa la somma”. In seguito è il consigliere Galluccio a precisare che si tratta anche di debiti risalenti a numerosi anni fa; similmente il consigliere Poppa precisa che gli incidenti stradali risalgono al periodo 2006-08 e che si sono drasticamente ridotti negli anni successivi. Ma l’opposizione non ci sta ed è Giordano a chiedere se “in questi anni sia cambiato qualcosa in merito alla manutenzione” e sottolinea che “molti furbetti scelgono il contenzioso con il Comune per la blanda resistenza che sanno di incontrare.
Alle 19 e 38 si passa alle mozioni all’ordine del giorno. La prima è quella presentata dai consiglieri Arace e Giordano sull’Istituzione del Parco Fluviale del Fenestrelle. Arace ricorda che si tratta di una mozione che nasce dal lavoro del Forum Ambiente, il cui obiettivo era individuare proposte di immediata realizzazione al fine di ritrovare l’identità della città. La richiesta è quindi quella di ottenere il riconoscimento del suddetto parco fluviale, anche nell’ottica del progetto dell’Area Vasta, al fine di creare “l’infrastruttura verde più estesa del Sud Italia” intorno al bacino del Fenestrelle.
Secondo il consigliere Arace, l’iniziativa “è coerente con il Piano Puc vigente” e servirà a reinserire il corso fluviale “nel tessuto sociale ed economico della città”. In merito interviene anche il consigliere Percopo, che ricorda che “il Puc prevede la cessione di aree per servizi” ma anche che “è necessario ripensare la strategia i attuazione del Piano”, ragion per cui, il consigliere ha richiesto una “verifica su scala urbana delle possibilità concrete di realizzazione del parco sul comparto”.
Giordano ribatte in seguito per precisare che “il nostro intento era proporre uno sforzo di visione complessiva della città” mentre dalle dichiarazioni di Tomasone “emerge un arretramento su una discussione che non è stata ancora aperta”. Giordano ricorda che, ad un anno e mezzo dalla bocciatura del Puc, l’amministrazione non si è comunque premurata di dichiarare che cosa volesse fare. In conclusione, oltre a dire “no” all’”urbanistica montefortese”, Giordano sollecita a far diventare vere “le cose che approviamo”. In risposta, il consigliere Salvatore Cucciniello si cimenta in un intervento circa il passato del Fenestrelle e su che cosa ha significato per le comunità stanziatesi lungo il suo corso. Palumbo afferma che “la mozione merita rispetto” perché egli è favorevole alla “rigenerazione urbanistica sostenibile”. Favorevole anche il consigliere Matetich, che mira ad “una rifunzionalizzazione e fruizione dell’area” ma che condivide l’intervento del consigliere Percopo sull’esigenza di sviluppare un’azione di progettazione capace di colmare le carenze attuali.
È quindi l’Assessore Tomasone a rispondere sui numerosi dubbi. L’Assesore sostiene che “la scheda del Puc è quasi impossibile da realizzare perché prevede che i privati cedano 650 metri quadri, mentre il comune dovrebbe cedere 500mila metri quadri che il Comune dovrebbe poi mantenere. Lasciamo che le persone che oggi hanno quegli appezzamenti continuino a coltivarli come orti del parco urbano”. Per Tomasone, “è impensabile che il Comune possa gestire 500mila metri quadri”, ragion per cui “se vogliamo essere operativi, è necessario capire che cosa si possa fare davvero”. L’Assessore precisa che “la perequazione non è in discussione”, ma prima sarebbe necessario “lavorare in una commissione urbanistica che neanche riesce a riunirsi”. In conclusione, lo studio di fattibilità è già previsto ed è propedeutico alla realizzazione del progetto. Non manca di ironia il commento di Giordano, che si dice “contento e preoccupato insieme per la condivisione sostanziale”. La mozione passa all’unanimità.
Anche la seconda mozione è presentata dalla coppia di consiglieri Arace-Giordano e verte sulla Biblioteca Provinciale di Avellino (una delle 17 presenti sul territorio nazionale), la cui apertura “è fondamentale per Avellino e tutta l’Irpinia”, motivo per cui con tale mozione viene chiesto al Comune di presentare una proposta di concorso alla gestione della stessa. La mozione passa all’unanimità.
Le integrazioni in merito alla carta dei servizi sociali del Comune è l’oggetto della terza mozione presentata da Arace e Giordano. Quest’ultimo ricorda che da assessore tentò di imporre un regolamento dell’accesso ai servizi sociali per evitare di alimentare il clientelismo ma anche che dopo le sue dimissioni la proposta cadde e continuarono “i fondi a pioggia”. La mozione è in realtà stata suggerita dall’Assessore Cillo, che in merito parla di “una grande difficoltà nella distribuzione dei servizi” e, pertanto, afferma l’esigenza di “ripensare i piani di zoni” perché “la carta dei servizi così com’è è vergognosa”, soprattutto “perché i servizi non sono erogati come dovrebbero”. Cillo spera di chiudere la nuova carta dei servizi entro novembre. La mozione viene approvata all’unanimità.
Prima di passare alla mozione successiva, inerente la proposta di una gestione partecipata per Parco Santo Spirito, il consigliere Festa interviene per proporre l’integrazione della stessa con la quinta mozione all’ordine del giorno, relativa alla gestione delle strutture comunali e a riparlarne nella convocazione di lunedì 5 ottobre. Giordano e Arace accettano il rinvio e la discussione unica ma chiedono di conservare un voto separato per le due mozioni. Dopo un breve botta e risposta non si è riusciti ad addivenire ad un accordo e la seduta prosegue.
Il consigliere Arace passa, quindi, ad illustrare la mozione, facendo riferimento alle numerose vandalizzazioni subite dalla struttura nel corso degli anni. Arace sottolinea che l’amministrazione, non essendo “abbastanza serena da poterla gestire”, può affidare a terzi la gestione della stessa oppure optare per una gestione partecipata. Arace afferma che “esiste un elenco di associazioni che si candidano a gestire una parte della struttura” al fine di “renderla fruibile tutto l’anno con eventi sportivi”. Arace e Giordano propongono quindi di non scegliere la “soluzione prevista dalla delibera 332/2012 [che in caso di gara deserta prevede lo spacchettamento di Parco Santo Spirito in 3 aree, ndr]” ma di optare per la gestione partecipata.
Subito dopo interviene l’assessore Iaverone, che afferma che “l’indirizzo dell’amministrazione è quello di rispettare la delibera e di conferire l’intera gestione al vincitore di un bando di gara”. L’Assessore precisa che la Giunta “non è contraria all’associazionismo” ma che si rende conto “che l’affidamento potrà sollevare da un grave peso le casse comunali”, che non navigano in ottime acque, ed è questo il motivo per cui non si procederà al ripristino delle strutture danneggiate. Nel giro di 15 giorni saranno pronti i bandi di gara.
Dura è la risposta di Giordano, che prima insulta velatamente la Giunta dedicando loro la canzone Quelli che ben pensano, di Frankie Hi-NRG, e poi afferma, senza peli sulla lingua, che seguendo la delibera suddetta “si agevola il profitto privato ma non quello dell’ente, visto che ci sono morosità non riscosse […]. Così si crea clientela, non profitto”. Giordano si scalda dicendo, con tono più che minaccioso, che “i nomi e i cognomi li faremo lunedì” e chiede che il Comune resti comunque a capo dei processi di gestione e che chiami le associazioni ad avere un ruolo attivo. Infine, Giordano conclude dicendo che “il problema è che voi non vi fidate dei cittadini di Avellino” e che la Giunta ha bisogno di “tenere i vita un piccolo sistema di potere, fatto delle poche centinaia di voi di ciascun quartiere”.
Il consigliere Grella afferma, in risposta, che non c’è opposizione nei confronti delle associazioni e della cittadinanza partecipata ma che “è il realismo che ci impone ora di mettere a reddito quanto più possibile le strutture comunali”. Grella rivela anche che, soprattutto in merito al recupero dei crediti, “il cambio di indirizzo che voteremo con la prossima mozione segnerà un cambio di passo, ma entreremo nel merito della questione lunedì”. La mozione viene respinta nonostante i voti favorevoli di di Giordano, Arace e Spiezia e l’astensione di Preziosi.
Alle 22 e 28 la seduta è tolta e rinviata a lunedì 5 ottobre.