La Uil manda una lettera aperta a De Luca e a Renzi
La nota inviata dal Segretario Generale della UIL Avellino Benevento Luigi Simeone, mira a definire una strada comune e chiara nei tempi e negli obbiettivi
Avellino – La CST UIL Avellino Benevento ha inviato al Presidente V. De Luca e al Presidente M. Renzi una lettera sul caso dei lavoratori ISOCHIMICA. La nota inviata dal Segretario Generale della UIL Avellino Benevento Luigi Simeone, mira a definire una strada comune e chiara nei tempi e negli obbiettivi, tale da accompagnare almeno la sofferenza, non potendo niente e nessuno restituire quanto tolto alla speranza di giovani che inconsciamente si prestarono a quello che pensavano un lavoro e non una condanna.
Di seguito si riporta integralmente la nota inviata: “Egregio Presidente De Luca, abbiamo apprezzato e salutato con fiducia la sua posizione e gli impegni per l’area della ex Isochimica, e in tal senso vogliamo sollecitare parimenti un Suo autorevole intervento per non perdere più tempo sul dramma di quanti furono consapevolmente “utilizzati” per ripulire le carrozze ferroviarie dall’amianto, al fine di rimetterle nel più breve tempo possibile in esercizio.
Nel mentre si devono accertare formalmente e legalmente di chi sono le responsabilità, appare invece già drammaticamente evidente quali e di chi sono i danni subiti, che pesano come una maledizione, per alcuni già una condanna, per essere stati esposti ed immersi per troppo tempo nelle fibre di asbesto.
Abbiamo da sempre sostenuto che non è con l’estensione delle norme di salvaguardia per i lavoratori che hanno prestato la propria attività “in presenza di amianto” – Lg. 256/92- che si può affrontare credibilmente la questione, perché all’Isochimica si tratta di lavoratori che hanno “decoimbentato” carrozze ferroviarie senza alcun protocollo di protezione, intervenuto in molte realtà a partire da quelle ferroviarie che prima di provvedere all’ affidamento delle proprie carrozze per la decoibentazione, attivarono protocolli di sicurezza per le attività di manutenzione ordinaria, pare mai conosciuti dai lavoratori della ex Isochimica.
La particolarità di questa vicenda e la drammaticità dei tempi è nota ma nessuno ancora vuole affrontare questa questione per quello che è e non per quello che potrebbe essere più comodo far immaginare.
Il governo ha stanziato, coerentemente con un impegno preso in Irpinia, dei fondi ad hoc (18 mil. €), e partendo da questa considerazione che si deve attivare un percorso dedicato, che si potrebbe riferire anche all’ambito del principio previsto per il Fondo Residuale Istituito c/o l’Inps della Legge Fornero, per quei lavoratori sprovvisti di tutele in caso di perdita del posto di lavoro. La norma così come è adesso non darebbe accesso ai lavoratori dell’Ex Isochimica, ma con un intervento del governo coerente con l’impegno e lo stanziamento effettuato per i lavoratori ex isochimica, si può sicuramente costruire un percorso garantito e gestito dall’ INPS tale da assicurare la prosecuzione della contribuzione ai fini della maturazione del diritto alla Pensione, tenuto conto che per quelli ancora in vita le condizioni di normale prestazione di opera sono quasi totalmente compromesse.
Presidente, la situazione peggiora ogni giorno senza soluzione di continuità, dei tanti tavoli ed incontri locali e romani sono piene le bacheche, ma nessuna iniziativa ha avuto la coerenza con la drammaticità del caso, quindi per provare a costruire una garanzia per chi ha prestato un’ opera, che è bene ricordare è servita a mantenere un servizio che diversamente si sarebbe dovuto interrompere o drasticamente ridurre, siamo a richiederLe l’istituzione di un tavolo di lavoro con i soggetti che Lei riterrà utili coinvolgere per provare a definire una strada comune e chiara nei tempi e negli obbiettivi, tale da accompagnare almeno la sofferenza, non potendo niente e nessuno restituire quanto tolto alla speranza di giovani che inconsciamente si prestarono a quello che pensavano un lavoro e non una condanna”.