Appalti, Soresa: è l’ora della legalità, intervista al presidente Porcelli

Il neopresidente della società regionale per la sanità ha anticipato a www.piueconomia.com le linee guida del suo mandato

economiaAvellino – Legalità e trasparenza. Da quando Giovanni Porcelli si è insediato alla guida della Soresa qualcosa, al nono piano di Torre Saverio nel cuore del centro direzionale di Napoli, è cambiato. Il neopresidente della società regionale per la sanità ha anticipato a www.piueconomia.com le linee guida del suo mandato, aperto dalla decisione sospendere immediatamente diverse gare.

“Una scelta cautelativa”, ci spiega Porcelli. “Nel primo consiglio d’amministrazione abbiamo deciso infatti di aderire al protocollo dell’Autorità nazionale anti-corruzione. E’ chiaro che, in attesa della firma di De Luca con il presidente Cantone, ho immaginato di sospendere diverse gare, in modo da dare all’autorità il tempo necessario per controllare”.

Il presidente fa chiarezza anche sull’iter che dovrà portare al risanamento del debito sanitario. “Una parte del deficit strutturale è rientrata, su questo non c’è dubbio. I conti sono migliorati, anche perché, come noto, nella sanità non si fanno assunzioni da tempo. Non dimentichiamo però che siamo ancora commissariati, quindi, evidentemente, l’uscita dal tunnel è ancora lontana. Occorre andare avanti, insistere: come Soresa vogliamo abbattere del 20-30 per cento i costi per l’acquisto di beni e servizi”.

Sul fronte dei bandi di gara per gli acquisti dei beni e servizi di settore è intenzionato a voltare pagina. “A metà settembre convocheremo tutti i direttore generali ed i commissari straordinari delle 17 aziende sanitarie e ospedaliere campane: a loro spiegheremo che, entro metà ottobre, dovranno essere forniti tutti i programmi sulle attività che si intendono realizzare. Un’organizzazione precisa e dettagliata ci permetterà di mettere insieme le richieste di tutte le strutture con conseguenti risparmi più che significativi”.

Non esclude anche l’ipotesi di arrivare alla definizione di una black-list. “Nel protocollo che andiamo a sottoscrivere – precisa – potremmo immaginare di prevedere anche il trasferimento di certe informazioni dall’Anac a noi. Potrebbe essere un’arma in più per garantire trasparenza e legalità”.

Source: www.irpinia24.it