S.Michele – De Mattia: “L’obiettivo dell’amministrazione è lavorare ed evitare divisioni”

Iuliano delinea alcune precisazioni sull’unità dei cittadini di Antonio De Mattia a San Michele di Serino

Convento_SantAntonio_foto_Michele_MalaspinaSan Michele di Serino –  « “Ritengo che dopo il bilancio di previsione non siamo riusciti a mettere in evidenza il suo scopo”  è la valutazione autentica, salvo smentite e/o ripensamenti, del consigliere De Mattia Antonio sul bilancio di previsione del nostro Comune, pubblicata da “il Quotidiano del Sud” il 5 luglio corrente anno. La portata di tale giudizio, negativo e foriero di strascichi politici, è di una gravità strana, strana perché fa risaltare ancora di più le sue continue contraddizioni.

 Ad un lettore non proprio sprovveduto appare chiaro dalle parole del cons. De Mattia che il governo locale naviga in acque agitate e in presenza di una nebbia tanto fitta da impedirne ogni movimento. Infatti cosa vuol significare l’ammettere che la maggioranza consiliare non è riuscita a mettere in evidenza, non a dare,  uno scopo al bilancio di previsione, se non il prendere atto del totale fallimento dell’azione politico/amministrativa della stessa maggioranza e sua in particolare?!

Ancora una volta il cons. comunale Antonio De Mattia rivolge accorate interrogazioni agli Amministratori locali, come se egli fosse un estraneo e l’ultimo e più ingenuo dei cittadini.         E’ vero l’esatto, totale contrario. Da oltre due lustri il nostro siede in Consiglio comunale e da oltre un lustro è detentore di incarichi e di non lieve portata. Quindi le sue valutazioni ed i suoi appelli sono rivolti principalmente a se stesso. Si lamenta il nostro della scarsa sensibilità amministrativa verso quei problemi che investono tutta la cittadinanza samichelese, auspica una maggiore unità amministrativa ed una politica più aperta, dimenticando che è stato l’iniziatore unico dello scontro tra le due visioni antitetiche del modo di amministrare: quella dell’attuale maggioranza amministrativa, di cui è tuttora il supporto fondamentale, da lui qualificata in più occasioni come fallimentare e inadeguata e quella del locale Circolo PD, volta ad una maggiore dinamicità, trasparenza e corrispondenza ai bisogni della cittadinanza.

Insiste su considerazioni ovvie, dette e ridette migliaia di volte, come ad esempio l’indicare che “ .. l’obiettivo dell’amministrazione è lavorare ed evitare divisioni che stanno dilaniando il tessuto sociale”, come se egli fosse stato e continua ad esserlo al di fuori ed al di sopra di ogni maldicenza o denigrazione sull’attuale assetto politico/amministrativo del paese.

 Se volessimo soppesare l’iter del suo operato amministrativo, specie degli ultimi avvenimenti, non potremmo fare a meno di ritenerlo sconnesso da ogni risultato logico e conseguenziale ed indirizzato solo al mantenimento del più gretto conservatorismo, anche se mitigato e mascherato da buoni propositi, dimentico che la strada che porta alla perdizione è lastricata di buone intenzioni. Ad un amministratore normale, non diciamo ad un buon amministratore, è richiesto il coraggio di attuare, per lo meno in parte, quanto promesso in campagna elettorale, è richiesta l’intelligenza di una visione e di un disegno d’insieme per la società in cui si vive. Ogni personalismo, ogni giustificazione, ogni addossare ad altri errori è sinonimo di debolezza ed incapacità. Ed il nostro è stato ed è maestro nell’individuare e denunciare gli errori, secondo lui, degli altri e in particolare, ingiustamente, della passata amministrazione di Lorenzo Renzulli.  Ci corre l’obbligo di insistere nella domanda: Ma dove è stato sinora il nostro consigliere, già capogruppo, già vice sindaco, già delegato alle politiche scolastiche, già critico feroce dell’attuale maggioranza e  già suo sostegno indispensabile, già membro di diritto del Direttivo del PD, già detentore di un buon bagaglio di suffragi, già ondivago…

Il suo comportamento ha favorito la dequalificazione della politica. Essa, infatti,  oggi continua a vivere il suo peggiore momento, è vista solo come il mezzo per conquistare un potere ed è percepita nella sua forma più negativa. La totale assenza di ragioni ideali, poi, nel sindaco e nella maggioranza degli amministratori locali ulteriormente ne ha acuito il distacco con i cittadini e ne ha rafforzato il giudizio sfavorevole e cioè che essa è ridotta ad ambizione personale. Occorre ridare alla politica il suo ruolo e favorirne il suo compito essenziale, che è quello di operare per il bene pubblico, in trasparenza e legalità. E’ necessario abbandonare il vezzo di scaricare su altri le proprie deficienze, abbandonare la pratica della sola enunciazione del problema, bisogna, invece, assumere decisioni, prendersi le responsabilità, operare e, se necessario, sfidare l’impopolarità. Non è sufficiente enumerare i problemi sul tappeto e menzionare i vari ruoli, cui devono attenersi, il Comune, la Regione e lo Stato, né è sufficiente appellarsi alla maggioranza ed all’opposizione, avendo un piede in due scarpe, di porre fine alla ..”lotta politica che continua a creare scissioni”. Giustamente “Chi vuole vivere di politica deve starsene a casa”, ma bisogna far seguire alle parole i fatti, altrimenti il tutto è un inganno, un raggiro, che può anche essere utile e servire in termini personali e di voto, ma che non può essere accolto dal PD.

I contrasti politici, quando sono originati da responsabile e severa analisi della situazione amministrativa, sono necessari ed opportuni per impedire il peggioramento della condizione politico/amministrativa. Tra l’altro è bastante considerare che all’oggi, come il cons. De Mattia ha più volte evidenziato,  non c’è un piano del governo locale che corrisponde ai valori ed ai programmi del progetto base della lista “Uniti per San Michele”, a suo tempo accettata e supportata dalla maggioranza del PD e da tutti lealmente sostenuta, ne consegue che il locale circolo del PD ha il dovere di approfondire le carenze dell’amministrazione comunale, denunciarle  e proporre rimedi. Non esiste un pensiero unico né tantomeno esiste il pensiero De Mattia onnicomprensivo e onnipotente.

Nel PD convivono diversi orientamenti, diverse visioni, diverse anime, esiste un ricco pluralismo culturale, ma all’occorrenza il PD, pur nella più vivace dialettica, ha il dovere di essere unito e coloro che non condividono o non hanno condiviso talune scelte hanno il dovere di essere conformi alle decisioni ed ai provvedimenti adottati, altrimenti è anarchia e ogni dissenziente rappresenta un partito politico». Questo quanto detto dal segretario Peppino Iuliano.

Source: www.irpinia24.it