“Le acque sporche della Regione e di Solofra”

La nota dell'arch. Claudio Rossano

Claudio-Rossano1Avellino - Pochi giorni fa la Corte Costituzionale con sentenza n. 117 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli della legge della Regione Campania 7 agosto 2014, n. 16 che consentivano alla Regione di individuare uno o più soggetti gestori del servizio idrico. La Corte ha ribadito che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale a rilevanza economica, in relazione al quale spetta alla competenza esclusiva dello Stato stabilire sia le forme di gestione, sia le modalità di affidamento al soggetto gestore, sia il procedimento di determinazione della tariffa.

La Corte ha inoltre evidenziato come non possa essere la cd. “Struttura” voluta dalla Regione Campania a determinare le tariffe del Servizio Idrico, in quanto tale compito è di spettanza dell’Ente di Governo, che è subentrato alle Autorità d’Ambito. Nei fatti è miseramente crollato il tentativo della Giunta Regionale della Campania – fatto in limine mortis – con la delibera n. 149 del 2015 che costituiva la Struttura di Missione e prevedeva la gestione delle Risorse Idriche attraverso la costituzione dell’EIATO. Con tali atti regionali – oggi giustamente bocciati – è stato determinato un “casino enorme” : infatti gli ATO idrici esistenti sono stati di fatto soppressi e posti in liquidazione entro la fine del 2012 e per ciascuno di essi è stato nominato un Commissario Straordinario al fine di garantire l’ordinaria amministrazione.

E davvero non si comprende come un Commissario Straordinario con poteri così ridotti possa oggi intervenire nella intricata vicenda solofrana dell’acqua al cloroetilene, approvando il piano di caratterizzazione dei pozzi Solofra e Montoro. La sentenza della Corte Costituzionale boccia inoltre molte delle premesse fatte in quella strana delibera commissariale che prevede una spesa di ben € 369.802,50, che peraltro l’ATO Calore Irpino non dispone nel proprio Bilancio. Ed è di oggi la notizia di una nuova inchiesta della Procura di Avellino sulle acque solofrane. Personalmente ritengo che le tante Conferenze di Servizio relative al piano di caratterizzazione e bonifica delle falde acquifere di Solofra e Montoro con partecipazione di tanti Enti – Comuni , ARPAC, Regione Campania – non siano altro che un ennesimo tentativo per dissimulare responsabilità che invece sono chiarissime. Il piano infatti difficilmente potrà essere approvato dalla Regione Campania che del resto ancora non ha approvato definitivamente il Piano d’Ambito adottato con strane modalità nel lontano 2012.             

Ad affermare quanto scritto sopra in una nota è l’Arch. Claudio Rossano, già Commissario Straordinario ATO Calore Irpino.

Source: www.irpinia24.it