Piazza Libertà – Rossano: “strana variante di cui non si conosce il disegno”

Claudio-Rossano1Avellino – L’Arch. Claudio Rossano dichiara in una nota:

La tragicomica situazione della variante di Piazza Libertà – a pochi mesi dal sofferto inizio dei lavori – diventa ancora più tragica dopo le dichiarazioni dei responsabili degli uffici comunali relative alle dimissioni del direttore dei lavori architetto Ranucci. In un comunicato si legge : “Si precisa che la decisone è stata assunta dal Settore Lavori Pubblici per migliorare l’organizzazione dell’ufficio”. Non si tratta quindi di dimissioni nate dalla volontà del direttore dei lavori ma di una benevola revoca dall’incarico operata dal dirigente del settore, che avrebbe dovuto essere a conoscenza degli impegni comunali che già oberavano l’architetto. Personalmente credo che tutta la vicenda – che è molto brutta – ruoti intorno alla variante al progetto esecutivo – cantierabile o meglio “cantierato” che in base alla legislazione vigente non è possibile. E forse il direttore dei lavori non ha voluto assumere su di sé una tale responsabilità. Nella disciplina dei lavori pubblici centrale è il principio per cui il progetto esecutivo posto a base di appalto sia immediatamente realizzabile in conformità agli elaborati progettuali, sia in possesso di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge necessarie ad assicurarne l’immediata cantierabilità, non necessiti di variazioni o adeguamenti, se non nei casi eccezionali ed imprevedibili per cui è ammesso il ricorso alla variante in corso d’opera. Bene farebbero gli uffici a dire quali siano i casi “eccezionali ed imprevedibili” che sono stati rilevati. Certamente non può ricadere in questi casi l’impiego di pietra lavica in sostituzione della pietra bianca di Bisaccia – che sembra non sia facilmente reperibile – ritenuta non adatta a sostenere il traffico veicolare. Se così fosse sarebbe stato commesso un grave errore nella fase progettuale ( scelta di una pietra non adatta all’uso e di difficile reperibilità ) e le conseguenze dovrebbero essere pagate da chi ha commesso gli errori. Ricordo a me stesso che la Corte dei Conti ha condannato il famoso ing. Calatrava a pagare al Comune di Venezia ben 3,8 milioni di euro perché il “Ponte della Costituzione” era costato quasi il doppio dell’importo previsto. Cosa succederà quando la Corte dei Conti metterà le mani sul Tunnel di Avellino? Nè si può parlare di ritrovamenti di carattere archeologico che costringerebbero a ridurre lo spessore delle pavimentazioni. In quella piazza erano infatti presenti altissimi basoli in pietra vesuviana che, sciaguratamente tolti dal suolo avellinese, ora decorano il centro storico di Brescia. Eppure nel nutrito staff di progettazione di Piazza Libertà erano compresi numerosi tecnici comunali e consulenti esterni voluti dall’assessore Vanacore che proprio per la prevalente pavimentazione in pietra ha voluto definirla “una piazza minerale”. Hanno detto qualcosa sul progetto di variante i consulenti professori Belfiore ed Izzo, il cui nome non compare sul cartello dei lavori ma è ben presente sugli elaborati progettuali? La lettura degli elaborati tecnici di progetto contraddice le tante castronerie dette in questi giorni sulle diversa resistenza delle pietre : infatti le caratteristiche meccaniche della pietra calcarea locale chiara e del basalto lavico dell’Etna in progetto sono le stesse ( entrambi conformi alla norma EN 1341, proveniente da un unica cava, con resistenza a carico mono assiale dopo le prove di gelività: 190-200 Mpa ). Ma ulteriori considerazioni devono essere portate all’attenzione dei poveri avellinesi che proprio oggi stanno pagando altissimi tributi comunali: l’adeguamento funzionale ed il rifacimento delle fontane costa ben 150.800 euro ai quali vanno aggiunti 30.000 euro per una consulenza esterna per il ripristino delle originarie decorazioni e 39.321 euro per il restauro degli elementi lapidei e ceramici. Complessivamente poco più di 220.000 solo per le fontane che non vengono peraltro rimosse! Ed ulteriori spese vengono fatte per consolidare gli ambienti sottostanti. E che dire dell’ascensore automatico per 8 persone e 6 fermate ( dove dovrà mai arrivare se non nei sottostanti bagni ? ) del modico costo di 32.000. euro? Le tantissime spese tecniche con consulenze, incentivi ed imprevisti vari possono essere lette nel complessivo quadro economico generale allegato. E come non rilevare che ad oggi nessun nuovo disegno della piazza è stato sottoposto alla visione degli addetti ai lavori: infatti il previsto utilizzo di pietre di colore contrastante modifica il disegno complessivo della Piazza. Ha dato la Soprintendenza il suo assenso a questa variante? Spero che presto la Corte dei Conti e la stessa Procura di Avellino passino al setaccio tutte queste opere pubbliche degli ultimi decenni che con anomale varianti hanno visto crescere a dismisura i loro costi.  

http://www.comune.avellino.it/pdf/pliberta/13.pdf

http://www.comune.avellino.it/elaboratipliberta.php