Regionali – Palmieri (PD): “I livelli dei sevizi ai pazienti sono i peggiori in Italia”
Le dichiarazioni e gli ultimi appuntamenti del candidato per il Consiglio regionale della Campania nella lista del Partito Democratico

Il primo con Filippo Taddei, responsabile nazionale economia del Pd, durante il quale consegnò allo stesso un piano di sviluppo dell’Irpinia, sul quale da tempo sta lavorando l’onorevole Luigi Famiglietti insieme a Confindustria ed Invitalia, incentrato su un Accordo di Programma per nuovi insediamenti produttivi ed il rifinanziamento della misura Microimpresa. Ulteriore proposta di Palmieri è stata quella del marchio “Terre d’Irpinia”, condivisa con Ernesto Carbone, responsabile nazionale innovazione e Made in Italy del Pd: un modello di governo del territorio, nello stile dell’esperienza “Terre di Siena”, cooperativo ed integrato per la valorizzazione delle risorse naturali e dei prodotti locali. La creazione di piccoli FabLab, officine digitali con stampanti 3D e alti macchinari, a disposizione degli alunni degli istituti tecnici della provincia di Avellino, al fine di metterli in contatto fin da subito con le nuove tecnologie, è stata invece l’idea di Palmieri condivisa con Paolo Coppola, responsabile a Palazzo Chigi dell’attuazione in Italia dell’Agenda Digitale.
Di particolare importanza, inoltre, l’appoggio alla campagna elettorale di Beniamino Palmieri da parte di Federico Gelli, consigliere del Presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla sanità, che ha confermato il commissariamento, con un tecnico nominato dal Governo Renzi, della sanità campane, dopo il voto regionale, ed i gravi errori fatti dalla Regione: “i livelli dei sevizi ai pazienti sono i peggiori in Italia ed il costo delle prestazioni a carico dei cittadini è mediamente il triplo rispetto alle altre regioni- ha rimarcato Palmieri-. Inoltre, Caldoro non ha tagliato i veri sprechi ma ha chiuso ospedali, ridotto il personale ed aumentato le tassazioni aggiuntive, raggiungendo le aliquote massime Irpef ed Irap, compromettendo anche la già minata attrattività economica del territorio per nuovi investimenti produttivi-conclude Palmieri-; creando di fatto un regime fiscale assolutamente insostenibile per chi vuole fare impresa in Campania”.
Source: www.irpinia24.it