Al Godot di Avellino l’antropologo Giovanni Gugg per “Vite Magmatiche”
L'evento si terrà martedì 26 Maggio alle ore 19 in occasione del ciclo di incontri curato da Marina Brancato
È questo il focus del percorso proposto da Giovanni Gugg: un viaggio nell’immagine del Vesuvio, un topos tra i più conosciuti al mondo che, ad un primo sguardo, può apparire scontato e banale, ma che invece è densamente carico di sfumature di senso che lo rendono un oggetto di studio sempre nuovo.
Profilo biografico
Giovanni Gugg è dottore di ricerca in antropologia culturale presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, dove ha discusso la tesi “All’ombra del vulcano. Antropologia del rischio di un paese vesuviano” (2013).
Attualmente è “chercheur associé” presso il “Laboratoire d’Anthropologie et de Psycologie Cognitives et Sociales” dell’Université de Nice-Sophia Antipolis (Francia) ed è “cultore della materia” in antropologia visuale presso l’Università “Federico II” di Napoli.
Il rapporto che le comunità umane hanno con i loro luoghi e il loro paesaggio, soprattutto nel Sud Italia, è al centro delle sue ricerche. Si occupa, inoltre, di museografia e multimedialità: tra i progetti cui ha partecipato ci sono la mostra sui 200 anni della Provincia di Napoli (2007) e l’allestimento dell’Herculanense Museum presso la Reggia di Portici (2009).
Tra le sue pubblicazioni più recenti in merito al Vesuvio:
“«Mettici la mano Tu!». Emergenza e commemorazione: vecchi e nuovi riti vesuviani”;
“The risk selection around the mount Vesuvius, between volcanic threats and ecological dangers” (per un libro di prossima pubblicazione in India);
“Il Vesuvio come logo: tra visibile e invisibile”.