Napoli – Rassegna “Musica tra le arti” Skrjabin a cento anni esatti dalla morte

Massimo Fargnoli e Dario Giugliano incontrano il pianista Alessandro Marangoni

AlexanderScriabinNapoli – L’ Accademia di Belle Arti di Napoli e l’ Accademia Musicale Napoletana presentano il terzo appuntamento della rassegna “Musica tra le arti” Aleksandr Nikolaevič Skrjabin a cento anni esatti dalla morte (Mosca, 6 gennaio 1872 – 27 aprile 1915)  Massimo Fargnoli e Dario Giugliano incontrano il pianista Alessandro Marangoni musiche di Skrjabin con l’ illustrazione del progetto ‘Chromo Concerto’

Tale incontro si svolge anche nell’ambito della seconda edizione dell’ Academy of fine arts film festival con il Premio Digigraf 25.0, offerto dalla Casa di Produzione Cine Televisiva Digigraf diretta da Carla Ascione, per festeggiare i primi 25 anni di attività. Esso è promosso dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con il contributo di Cariparma Credite Agricole ed in collaborazione la Steinway & Sons, attraverso l’antica Ditta Alberto Napolitano di Piazza Carità in Napoli (1840) .

Ingresso libero mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 11.30 presso il Teatro Giuseppe Niccolini dell’ Accademia delle Belle Arti in via Costantinopoli

L’opera di Skrjabin non si esaurisce nella sola produzione musicale, ma comprende anche un gruppo di scritti con riferimenti alla filosofia, all’esoterismo e alla teosofia, che documentano una concezione del mondo personalissima, anche se con ampi richiami a Nietzsche e Schopenhauer. Dall’insieme di questi scritti emerge una poetica musicale di tipo mistico-religioso la quale si pone un ideale da raggiungere che culmina con l’idea di arte liturgica, finalizzata al raggiungimento della Verità, dell’Essere. Risulta dunque importante seguire parallelamente l’evoluzione del suo pensiero e della sua opera musicale, perché i due aspetti si influenzano vicendevolmente, tanto che la sua filosofia matura grazie ai perfezionamenti tecnico-formali della pratica.

L’indagine parallela di questi due aspetti ha messo in evidenza la centralità, nel pensiero skrjabiniano, del fenomeno sinestesico, ossia quel fenomeno psicologico per il quale alcune percezioni derivanti da una modalità sensoriale si associano costantemente a immagini mentali legate ad un’altra modalità sensoriale. Va peraltro osservato che questo tema, pur importantissimo in Skrjabin, è stato assai presente nella cultura scientifica ed artistica del tardo Ottocento e del primo Novecento, interessando anche altri musicisti come Schönberg, pittori come Kandinskij, medici, psicologi e filosofi. Per Skrjabin la sinestesia si concretizza nell’idea di fusione di tutte le arti. Egli poneva in stretta relazione i colori alle note musicali: lui stesso suonava addirittura su una tastiera per luce con i tasti opportunamente colorati di tinte diverse, intrecciando melodie al di fuori del senso comune, lasciandosi trascinare da questo o quel colore, e non dalla nota in sé. Per questa sua teoria avrebbe voluto che l’esecuzione del poema sinfonico Prometeo fosse accompagnata da fasci di luce colorata prodotta dalclavier à lumières.

Source: www.irpinia24.it