L’Eav per una nuova organizzazione del lavoro della Divisione Ferroviaria

La società ha messo 100.000 € a base d’asta per l’affidamento di tale attività che dovrà essere avviata a breve.

orsa_logo_quimessinaNapoli - L’Ente Autonomo Volturno ha deciso di selezionare un operatore specializzato (Advisor) per l’elaborazione di una nuova organizzazione del lavoro della Divisione Ferrovia. La società ha messo 100.000 € a base d’asta per l’affidamento di tale attività che dovrà essere avviata a breve (termine per la presentazione delle offerte è stato il 13 aprile 2015 scorso).

Nel disciplinare di gara – peraltro stranamente non inserito sul sito internet e, quindi, in netto contrasto al principio di pubblicità della gara, che risponde all’esigenza di garantire la trasparenza delle operazioni della stessa, specie se trattasi di aggiudicazione cui si pervenga attraverso un’attività di tipo procedimentale – l’EAV parte da lontano richiamando la nomina del Commissario ad acta alla fine del 2012 e la fusione delle aziende Circumvesuviana, S.E.P.S.A. e MetroCampania NordEst avvenuta il 27 dicembre 2012 (dopo ben due anni di travagliata gestazione).

I primi elefantiaci e confusi organigrammi, partoriti dai vertici aziendali, avevano addirittura inventato nuove posizioni (caselle) per dirigenti. A solo titolo esemplificativo e non esaustivo, si riportano i casi più eclatanti e paradossali: – 3 dirigenti diversi nel settore delle relazioni industriali; – 2 dirigenti del settore personale; – 2 dirigenti del settore ICT; – 1 dirigente del settore trasporto merci. In pratica, volendo considerare l’argomento con un poco di benevolenza, avremmo tranquillamente potuto dire che non vi erano le idee chiare, che il tutto era lasciato all’improvvisazione e, di fatto, poi nulla fu realizzato, se non la mera operazione di rendere pubblico l’organigramma funzionale sul sito internate di EAV.

Ovviamente, quanto sopra era stato “dettato dall’alto”, senza alcun raziocinio e della necessaria analisi delle esigenze di personale (EDP), dei carichi di lavoro, delle responsabilità, nonché dei relativi costi di gestione. In pratica, mancava un vero Piano Industriale che è lo strumento indispensabile attraverso il quale tutte le aziende serie (pubbliche e private) devono presentare per definire le azioni operative da intraprendere.

A maggior riprova dell’evidente stato confusionale e di scelleratezza manageriale, si riportano i seguenti step significativi:  il 31 maggio 2013, viene varata la prima riorganizzazione e presentato un nuovo organigramma, sostanzialmente diverso da quello inserito su sito internet aziendale, peraltro misteriosamente scomparso qualche giorno prima;  tredici mesi dopo, ovvero il 6 giugno 2014, la società definiva una seconda riorganizzazione ed un nuovo organigramma;  il 16 luglio 2014 viene emanato un ulteriore organigramma. Insomma, troppo tempo speso a produrre altrettante idee, comunque confuse e contrastanti.

Source: www.irpinia24.it