Viaggio in Irpinia: benvenuti a Taurasi, terra del vino. Oasi di verde e di ospitalità!

Il nostro viaggio in Irpinia fa oggi tappa a Taurasi: qui si respira la Storia e la Magia del castello Marchionale. Fa bene all’animo la spettacolare vista di campagne ‘opime’ e l’odore, il suono, il profumo del vino ti inebria con dolcezza!

Piazza Roma e Porta MaggioreIl nostro viaggio in Irpinia fa oggi tappa a Taurasi: qui si respira la Storia e la Magia del castello Marchionale. Fa bene all’animo la spettacolare vista di campagne ‘opime’ e l’odore, il suono,  il profumo del vino ti inebria con dolcezza!

Il paese sorge nell’Alta Valle del Calore ,su una collina a tratti pianeggiante e, a tratti, degradante verso il fiume.

Grazie alla fertilità della terra, al clima mite e a una attenta cura del terreno, eccellente qui è la produzione dell’aglianico – vitigno autoctono – da cui si ottiene il D.O.C.G , noto in tutto il mondo: il Re Taurasi!

Chi giunge in questo magnifico borgo,  non può che lasciarsi incantare dai filari di vite in cui lo sguardo si perde . E poi si ritrova,  nella maestosa bellezza dei vicoletti del centro storico, resi più nobili dalle vestigia dei casati medievali.

Il Castello Marchionale impera e si impone alla vista del visitatore:  all’interno si può ammirare una spettacolare cappella barocca, e  un camino risalente al XVII secolo .

Il castello, di proprietà della famiglia Nobile fino al 2004, è stato poi acquistato dal Comune:oggi è sede dell’Enoteca Regionale dei vini d’Irpinia e nelle sue sale imponenti riecheggia la magnificenza di un tempo.

La Tradizione popolare narra che qui furono ospiti illustri  il duca d’Este e Torquato Tasso.

La Storia di Taurasi rimanda al III millennio a.C. : testimonianza ne è il ritrovamento di alcune capanne a forma di ferro di cavallo, con funzione funeraria e abitativa.

Il nome Taurasi rimanda ad una origine osca e fa riferimento al toro, animale sacro a Marte : si narra che tra il V e il IV secolo alcuni sabini, guidati dal mitico animale, si insediarono qui, fondando Taurasia.  Durante le guerre puniche i taurasini si schierarono al fianco di Annibale e subirono una forte decimazione della popolazione. Solo successivamente, a fine ostilità, Taurasi divenne ‘foederata’, alleata di Roma e affidata ai veterani romani.

Tito Livio parla già di una Taurasia dalle “vigne opime”.

Il Castello Marchionale, l’emblema del paese, ha la sua storia di Amore e Morte: si narra che qui fu uccisa – dai soldati di Enrico VI di Svevia – Pieronne, moglie del conte normanno, Ruggiero, considerato traditore perché aveva parteggiato per Tancredi nell’ascesa al trono della Sicilia.

Pierrone – dopo aver messo al sicuro il figlioletto Matteo a Castelvetere – si era arroccata nelle mura del castello.

 La conquista del castrum fu cruenta: le truppe di Enrico VI riuscirono a conquistare l’abitato, e Pierronne si rifugiò con alcuni valorosi nella rocca, che si erge alla sinistra del Castello. Piazza Roma e Porta Maggiore.

A questo punto, Storia e Leggenda si fondono: l’eroica Pieronne  preferì la morte, per non arrendersi al nemico , e fu bruciata viva. Pare che sulla pietra di una feritoia della torre sia impressa l’orma  della mano della castellana, che cercava una via d’uscita dalle fiamme.

Come in ogni castello che si rispetti, anche qui aleggia l’ombra della castellana… e di notte il castello si avvolge nell’aura del mistero e della magia delle presunte ‘apparizioni’!

Nella campagna circostante, invece, tutto è ridente: estese coltivazioni di vigneti e di uliveti caratterizzano il territorio. Ma anche boschi e castagneti arricchiscono di colori contrastanti il territorio. Il clima è mite e temperato e la primavera qui è una vera esplosione di bellezza!

Molte sono le sorgenti, come Fontanalardo, che sembra immergersi in un’oasi naturalistica: lo spettacolo alla vista è emozionante e quasi estatico.

L’aglianico, naturalmente, il Taurasi DOCG – ormai riconosciuto come uno dei migliori vini del mondo – qui si respira nell’aria. Le cantine sono meta privilegiata dei visitatori: ricche anch’esse di Storia, Cultura, Gastronomia.

E in una cornice da sogno, gustiamo un saporito e profumato piatto: agnello alla brace, salumi, insalata mista… una vera prelibatezza!

Ma il momento più brioso è quello dell’alzata dei calici: un brindisi con un Taurasi Riserva è quanto di più di…vino possa assaporarsi!

Concedetevi una giornata ‘fuori’ dalla quotidianità… una salutare passeggiata tra le campagne taurasine e un corposo bicchiere di aglianico, vi ritemprerà nell’animo e nel corpo!

Raffaela Luise

 

Source: www.irpinia24.it