D’agostino: “Non condivido il modus operandi dell’amministrazione”

Quando decisi di candidarmi a sindaco del mio Comune, lo feci per contribuire, attraverso un impegno costante e trasparente, per rendere i Palazzi del potere più aperti ai diritti ed ai bisogni dei cittadini

foto_angelo_antonio_d'agostinoMontefalcione – Il capo opposizione del consiglio comunale, Angelo Antonio D’Agostino, in merito alle dispute politiche che sempre più stanno tenendo banco in paese ha deciso di esprimere e rendere noto anche la sua visione dei fatti.

«Quando decisi di candidarmi a sindaco del mio Comune, Montefalcione, e successivamente alla Camera dei Deputati, lo feci per la medesima motivazione: contribuire, attraverso un impegno costante e trasparente, a rendere i Palazzi del potere più aperti ai diritti ed ai bisogni dei cittadini. Mai avrei immaginato che l’esercizio dell’attività politica, garantito dalla Costituzione, si sarebbe ritorto contro i miei stessi diritti di cittadino e di imprenditore.

E’ quanto sta accadendo nel mio Comune, dove ricopro il ruolo consiliare di capo dell’opposizione; ed è quanto mi spinge a forzare il mio carattere mite e riservato rendendo pubblico l’ennesimo tentativo di ritorsione politica, da parte dell’Amministrazione comunale, verso la mia attività imprenditoriale.

L’ultimo episodio risale a qualche giorno addietro. Come si ricorderà, in occasione dell’assemblea Asi, convocata per la integrazione del Cda, il sindaco di Montefalcione aveva delegato il proprio figlio. L’illegittimità dell’atto era stata denunciata, attraverso gli organi di informazione, dal vice-coordinatore regionale di Scelta Civica, Fausto Picone, notoriamente a me vicino.

Ebbene, invece di suggerire alla madre-Sindaco di scusarsi con la cittadinanza per la pessima figura fatta rimediare al Comune di Montefalcione, il figliolo abusivamente delegato bene ha pensato di farmi “avvertire” che la D’Agostino Costruzioni Generali, di cui sono titolare, avrebbe subito la “punizione” della verifica degli atti amministrativi relativi alla realizzazione dell’immobile adibito a sede operativa della società in Montefalcione ed all’attività espletata per il P.I.P.

Questo modus operandi dell’Amministrazione comunale, del resto, non è nuovo. Già in passato, infatti, immaginando di poter politicamente “tacitare” il sottoscritto nel suo ruolo di capo dell’opposizione, ma senza riuscirci, il Sindaco aveva di fatto avviato una procedura simile nei confronti della D’Agostino Costruzioni Generali: procedura intentata soltanto nei confronti del sottoscritto, come poi si è appurato, ed in singolare coincidenza con le pubblicazioni di un giornalino locale realizzato da giovani che avevano sostenuto la mia candidatura a sindaco.

Ho ritenuto di portare l’opinione pubblica a conoscenza di questi fatti, non solo per rivendicare il sacrosanto diritto degli imprenditori di svolgere attività politica a servizio della comunità, quant’ anche e soprattutto per restituire doverosamente ai cittadini di Montefalcione (e dell’intero collegio elettorale) che il mio impegno continuerà – in Consiglio comunale e in Parlamento – senza indulgere a certe squallide intimidazioni; ed anche ed a maggior ragione, dopo questi ultimi episodi, per contribuire a ripulire i Palazzi del potere dagli abusi e dalla cattiva politica».

Source: www.irpinia24.it