L’intervento – La libertà non deve far paura

CAMORRA: 41 ORDINANZE A CARICO DI CLAN NEL NAPOLETANOStamattina abbiamo portato una copia del calendario al Procuratore Rosario Cantelmo. Un gesto semplice ma importante. Nei giorni in cui si piange Charlie Hebdo è doveroso porsi interrogativi sulla libertà di pensiero, di espressione, sulle diversità culturali e religiose.
La libertà non può essere messa dopo nulla. Non si baratta, non è un contentino. Un uomo libero è un uomo vero, così come la donna, altrimenti è solo una maschera. Nessuna religione ha supremazia sulle altre e tutte dovrebbero rispettare i diritti inalienabili dell?uomo. E staccarsi dallo Stato.

Dicevamo dell?importanza del gesto poiché mostra chiaramente da che parte stiamo, chi sosteniamo e cosa vogliamo. Vogliamo la libertà. Quella stessa libertà che Charlie ha pagato con la vita. Quella stessa libertà che qui ti permette di uscire su giornali si e su giornali no: non a seconda della validità delle tue iniziative, ma a seconda di quanta corda viene data dal politico che comanda nel giornale (fortunatamente non accade in tutti). Libertà di stampa è libertà di conoscenza.

Vogliamo la libertà di poter sognare. Istituzioni che quando gli parli di un?idea non ti rispondano solo con soldi e cifre, stroncandole in ogni modo per non doversene occupare. Libertà dei saperi, di cultura: trovare sempre aperti i nostri castelli, le nostre biblioteche, i centri di aggregazione. Libertà di vedere ogni spazio della città o del paese tenuto bene e fruibile. Per tutti, anche per chi è portatore di handicap. La libertà deve essere di tutti e tutti devono concorrere alla libertà. La libertà di guardare il nostro verde, i nostri paesaggi, le nostre montagne senza inchiodare le pupille atterrite su pale eoliche o elettrodotti. La libertà di prendere il treno, non solo l’autobus. La libertà di sentire i propri pensieri e quelli degli altri. Libertà di respirare senza prendersi il cancro. Anche a Pianodardine e nella Valle del Sabato.

E’ inutile mettere tante matite sulle nostre bacheche se non esercitiamo ogni giorno, in ogni gesto, la libertà. Piazza della Libertà ad Avellino: l’esempio maestro. Fra poco si cantierizzerà una piazza con un progetto che non piace a nessuno. Ma quanti cittadini erano agli incontri con l’assessore all’urbanistica? Quanti erano a dirgli che questo progetto faceva e fa schifo?

La libertà è partecipazione diceva qualcuno. Riprendiamocela.

Francesco Celli (Fondatore di Info Irpinia)