Rossano su Alto Calore Patrimonio: “Contrordine, compagni”

Il commento dell'arch. Claudio Rossano su quanto accado nelle ultime ore all'Alto Calore Patrimonio

Claudio-Rossano1Avellino - ”Leggo divertito la notizia della firma davanti al notaio per sancire l’accorpamento tra Alto Calore Patrimonio e Alto Calore Servizi spa.  Con analogo spirito raccolgo le dichiarazioni del simpatico Presidente De Stefano che spera che in tal modo siano stati risolti i problemi economici della società idrica di Corso Europa”, così l’architetto Claudio Rossano nella sua nota.

“Dopo oltre undici anni di varie “pastette” propinate all’opinione pubblica – prosegue -, dopo aver pagato centinaia di migliaia di euro per consulenze varie relative all’illegale scissione, si ritorna nel peggiore dei modi al punto di partenza. Avrebbe detto il simpatico Guareschi: “ Contrordine, compagni … con la Patrimoniale abbiamo scherzato ! E del presunto patrimonio è rimasta poca cosa …“ Come credo sappiano anche i segretari comunali del più piccolo paesino vi sono rigide procedure che disciplinano la partecipazione dell’ente locale a società di capitali. E l’art. 42 del TUEL attribuisce solo ai Consigli Comunali tali competenze. Ma all’atto della scissione del Consorzio in due società nessun Consiglio Comunale deliberò al riguardo: i Sindaci dell’epoca si sentirono investiti di potere assoluto e in una anomala assemblea, in cui non si conoscevano neanche le quote associative dei diversi comuni, votarono l’illegittima scissione. Vi furono interrogazioni parlamentari, inchieste della Procura, un interminabile processo, ma alla fine nulla di concreto è avvenuto se non uno sperpero enorme di fondi. Da solo, in totale amara solitudine, ho cercato per anni di evidenziare quanto era avvenuto: basterebbe considerare il valore assunto nel tempo da Alto Calore Patrimonio per comprendere le tante irregolarità commesse: all’atto della sua costituzione il suo valore determinato in assemblea era di 100.000. euro; dopo qualche mese, senza neanche il voto assembleare, ma con una semplice dichiarazione fatta dinanzi al notaio, il valore patrimoniale passò ad euro 579.047 ; nel settembre 2004 il valore patrimoniale fu stimato in euro 96.136.891. ovvero 960 volte il valore iniziale. Vorrà il Presidente De Stefano – ora che ha potuto prendere visione di quelle carte che non appartengono alla sua gestione – dire quanto è costata quella strana consulenza ?

E’ stata pagata da Alto Calore Patrimonio o da Alto Calore Servizi ? I Sindaci e gli stessi Consigli Comunali forse non hanno mai saputo cosa sia davvero avvenuto nel tempo in Alto Calore Patrimonio spa. Ricorda forse qualcuno l’ardita operazione finanziaria che vide la costituzione di AltoCaloreBluenergy e dopo qualche anno il suo scioglimento ? Quale utilità c’è stata da quella operazione per i Comuni possessori di quote azionarie? Con la stessa approssimazione si sta oggi procedendo a riunificare le due società in un unico soggetto. Nessun Consiglio Comunale, proprietario delle quote associative, si è riunito per deliberare al riguardo o per dare mandato al Sindaco di cosa fare in Assemblea. Ancora una volta i Sindaci, che quel potere decisionale non avevano, si sono allegramente riuniti e hanno deciso l’accorpamento. E’ mai possibile che nessun Revisore – analizzando i bilanci dei singoli comuni – si sia pronunciato su tali amenità contabili ? Ma l’Irpinia è terra dove può avvenire di tutto: come non ricordare lo scandalo Alto Calore, quando le mazzette vennero ritrovate in un garage? Come non ricordare le centinaia di assunzioni fatte per chiamata diretta in una società tutta costituita da enti pubblici? Come non ricordare il condono tombale per diversi miliardi di vecchie lire pagato da Alto Calore Servizi spa per sanare irregolarità del vecchio Consorzio che – data la sua natura giuridica- al condono tombale non poteva accedere?

Come non ricordare – conclude – l’azione messa in atto da Alto Calore per ritardare la costituzione dell’Ente d’Ambito ATO che avrebbe dovuto individuare il gestore unico del servizio idrico integrato? Spero che finalmente anche in Irpinia esploda questo bubbone purulento e che vi sia una seria indagine su questi antichi sperperi che ricadono tutti sui contribuenti”. 

Source: www.irpinia24.it