Comitato Difesa Ospedale denuncia: L’atto Aziendale di Florio penalizza e mortifica il “Criscuoli”
La notizia, della possibile esecutività, dell’Atto Aziendale adottato dal Direttore Generale dell’A.S.L. Avellino Sergio Florio, sta suscitando diffuso malumore, rabbia e tensione.
Infatti a Sant’Angelo dei Lombardi ed in Alta Irpinia, forte è la rabbia e lo sconcerto tra gli operatori del settore, esperti, politici, sindacalisti e cittadini che, negli anni passati hanno fortemente lottato per la difesa dell’Ospedale “Gabriele Criscuoli”, con annesso Polo Riabilitativo del “Don Gnocchi” affinché questo presidio ospedaliero, polo di riferimento sanitario per tutta l’Alta Irpinia e zone limitrofe, venisse giustamente inserito nella rete degli Ospedali che assicurano l’emergenze-urgenze.
Lotte di massa, di operai, contadini, giovani, sindacalisti, amministratori locali, coraggiosa stampa provinciale, finanche la chiesa con parroci ed il suo Arcivescovo Mons.Alfano, elaborarono proposte, animarono proteste; imponente fu lo sciopero con corteo a Napoli, anche in difesa dell’Ospedale di Bisaccia. Questa mobilitazione costrinse la Regione Campania a rivedere il suo improvvido piano Ospedaliero Regionale e ad emanare il decreto 29 che di fatto per certi versi, faceva giustizia e reinseriva nella rete dell’emergenza l’Ospedale Criscuoli, riconoscendone, per la capacità degli operatori, per le dotazioni tecnologiche e per la centralità e funzionalità della struttura, la dignità di Ospedale di emergenza in Alta Irpinia
. Con il citato Decreto 29, all’Ospedale “Criscuoli” che con le sue qualificate UU.OO.CC. di Chirurgia, Medicina, Radiologia-Diagnostica per Immagini, Laboratorio di Analisi e Tossicologico, Dialisi, Anestesia e Rianimazione, Farmacia ospedaliera e territoriale, U.O.S.M., si ripristinava il Pronto Soccorso, si attribuivano gli opportuni posti di Ortopedia e di Terapia intensiva, arricchite dalle tante e qualificate attività ambulatoriali specialistiche presenti, unitamente a tutte le apprezzate prestazioni riabilitative, assicurate dalla Fondazione“Don Gnocchi”.
Amara è stata la sorpresa nel verificare che il Direttore Generale, nominato da Caldoro, ormai con mandato in scadenza, quindi senza prospettiva di “governace” della sanità irpina, caparbiamente, con il suo staff, ha inviato alla Regione Campania un Atto Aziendale, che di fatto, va contro le indicazioni del Decreto 29, adottato dalla Regione stessa, come recentemente affermato”… scritto dal Presidente Caldoro e dall’Assessore De Mita”
Questo Atto Aziendale penalizza in modo esclusivo la sanità ospedaliera dell’Alta Irpinia, il P.O. “Criscuoli” ne esce mortificato con la sua storia d’impegno e di professionalità assicurata, pur tra mille difficoltà, dagli operatori e dai Dirigenti di strutture.
Dopo varie notizie e denunce apparse sui quotidiani, si è prontamente ricostituito il Comitato Difesa Ospedale “Criscuoli”, al primo incontro sono intervenuti molti di quelli che negli anni passati hanno spiegato le ragioni della necessità di un Ospedale nella rete dell’emergenza in Alta Irpinia e del suo complessivo potenziamento. Hanno già aderito al comitato operatori del settore, sindacalisti, sindaci, cittadini ed utenti, sono state preannunciate ulteriori adesioni, solidarietà autorevoli e disponibilità per la ripresa della lotta in difesa dell’unico Ospedale di tutta l’Alta Irpinia, in difesa del diritto all’assistenza, in loco, quella vera, qualificata, in caso di urgenza ed emergenza, senza fantasiose “aerospaziali” risposte a drammi, traumi e malattie.
Nei prossimi giorni a cura del Comitato Difesa Ospedale Criscuoli verrà promosso un incontro convegno con Sindaci, amministratori, esperti ed operatori, per la pianificazione di iniziative, anche clamorose, per costringere il ritiro e la revoca dell’Atto Aziendale, che mortifica solo l’Ospedale “Criscuoli”, tradendo aspettative e diritti, negando l’evidenza dei fatti, la quantità di prestazioni rese, l’utilizzo dei posti letto, la facile accessibilità e fruibilità da tutto il territorio, che favorisce l’immediatezza di soccorso e di prestazioni, spesso, se non quasi sempre, vitali per i pazienti.
La buona operatività dell’Ospedale Criscuoli assicura la funzione di filtro verso l’Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino, sempre più ingolfata da tanti utenti e spesso impossibilitata a dare risposte di eccellenza a cui è chiamata.
Quindi si affilano le armi per una nuova fase di lotta, a cui nessuno potrà sottrarsi, che solo la revoca dell’Atto Aziendale ed il potenziamento dell’Ospedale Criscuoli, con l’autonomia strutturale ed organizzativa della Direzione Sanitaria, della Diagnostica per Immagini, del Laboratorio di Analisi, della Farmacia, della Medicina, Chirurgia, Dialisi, Anestesia e Rianimazione e con il Pronto Soccorso, attrezzato con oOrtopedia e Terapia intensiva, può smontare.
Non è più tempo di tagli lineari e mortificanti solo in un territorio, già fortemente penalizzato e per una struttura che ha già dato ed ha i numeri, utenza, tassi di utilizzo, qualità, offerta e centralità territoriale, che invece è solo da potenziare!
Lo affermano in una nota i rappresentanti del Comitato Difesa Ospedale “Criscuoli” Sant’Angelo dei Lombardi.