Altavilla – Inaugurato il sacrario irpino dei caduti senza croce

vanni altavilla settAltavilla – Il sindaco Mario Vanni ha dichiarato recentemente:

In questo luogo sacro, ospiti del nostro Parroco don Livio, l’Opera Nazionale Caduti senza Croce celebra questa giornata di memoria e di preghiera. Siamo sulla vetta del colle Torone, al sacrario militare, con lo sguardo rivolto verso lo stretto di barba, da alcuni storici ritenuto la gola delle forche caudine, alle spalle di una antica chiesa campestre dedicata alla beata vergine del monte Carmelo.

Saluto, a nome dell’intera Amministrazione comunale, le autorità civili, militari, religiose e i cittadini tutti che hanno inteso partecipare a questo evento che rappresenta anche un momento di ritrovo e di riflessione.  L’Opera Nazionale Caduti senza Croce fu istituita nel 1961 da reduci della seconda guerra mondiale animati dal desiderio di commemorare tutti i commilitoni scomparsi.

Il Comune di Altavilla, aderendo ad una proposta del Presidente dell’associazione formulata nel marzo del 2002, ha costruito questo monumento dedicato ai Caduti su tutti i fronti ai quali non fu possibile dare degna sepoltura. L’opera si è realizzata dopo un lungo calvario ma grazie solo alla tenacia del presidente dell’associazione, Domenico Coscia, che ringrazio innanzitutto come socio.

Ci sono soldati partiti e mai tornati i cui cognomi ricordano un po’ tutte le famiglie altavillesi e non solo. Tra i caduti di Altavilla c’è anche padre Alberico Crescitelli, il nostro concittadino partito come missionario e barbaramente trucidato nel 1900.  Lui partì, non in guerra ma in pace per finire vittima della Cina imperiale dove il suo corpo non fu mai più rinvenuto. Per il suo esempio e per la sua opera Giovanni Paolo II lo volle Santo il primo ottobre del 2000.

L’anno 2014 coincide con il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale che insieme alla seconda, di cui a breve ricorre il 70′ anniversario della fine, rappresentano due guerre costellate di sanguinose battaglie in terra, cielo e sui mari, con un triste bilancio di morti e di feriti. Non vi è Comune o frazione d’Italia che non annoveri propri cittadini nel lungo elenco dei caduti e dei feriti.

Senza voler scendere nella retorica, voglio solo dire che questa cerimonia, intensa e commovente, ha una grande portata in questo momento storico di sfiducia e di sconforto, perché mette in luce lo spirito patriottico e di civile solidarietà, che è nel profondo dell?anima della nostra comunità che ha conosciuto il sacrificio e la tragedia di ogni tipo.

Il nostro omaggio agli esempi positivi ed ai valori profondi, non cancella le negatività ma significa che questa comunità è dotata di sufficiente rettitudine morale da consentire a noi tutti di guardare al futuro con speranza e con fiducia.