Centro autismo Avellino – La nota di Alaia

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Enzo Alaia manda il seguente comunicato:

“A proposito dell’ormai ‘annoso’ stallo dei lavori del Centro autismo di Avellino, leggo – con piacere – che qualcosa si muove  : dopo varie ‘ interpellanze’ dell’Aipa e  di altri rappresentanti politici locali,  sembra che ora , in  Regione  Campania,  si ri – apra qualche spiraglio.   Con questo breve comunicato,vorrei però spostare l’asse del ragionamento su un interrogativo di fondo, senza andare nel merito o nelle pastoie di finanziamenti  bloccati , sbloccati , rimessi poi a bilancio : ma è mai possibile che la politica- le Istituzioni , a qualunque livello, non riescano a sgrovigliare questa  matassa da oltre un decennio?  Chi è l’interlocutore ultimo? Con chi debbono confrontarsi i familiari dei soggetti autistici? A chi appellarsi, se anche l’accorato invito e la solidarietà del Presidente Napolitano non sono bastati a far smuovere le acque?

E’ possibile che  non  si riesca a trovare una via d’uscita – pur tra mille difficoltà – ad opera di chi ha diretta competenza in materia? Dal  bando regionale (per la costruzione di un centro di assistenza e servizi per bambini e soggetti autistici) finanziato dalla  Comunità Europea del 2002, dall’  inizio dei lavori del 2007, ad oggi, sono trascorsi ben 12 anni!

Dodici anni  di attesa, aspettative e speranze disilluse per tantissime famiglie che sono costrette a spostarsi altrove, per dare ai propri cari assistenza e servizi  integrati alla persona. Che non li facciano  sentire   fuori dal mondo .

Questo centro potrebbe rappresentare un punto di eccellenza per la Campania, sotto molteplici punti di vista:  riqualificherebbe una zona della città e , soprattutto, sarebbe un momento di crescita per l’intera comunità irpina.

Possibile che tutto ciò rimanga ‘sospeso’ tra il fare e non fare da dodici anni circa? Costringendo le famiglie a presidiare la zona, per evitare atti di sciacallaggio?  Credo che non possiamo più accontentarci di riprendere – di tanto in tanto – il discorso , facendo emergere un problema mai risolto: bisogna tenere alta  l’attenzione e il dibattito  sempre vivo sul tema, (ri) creando momenti di discussione e sinergie tra Enti locali, mondo dell’associazionismo e mondo sindacale.  Forze già in campo da anni, ognuna per la sua parte. Che bisognerebbe unire , per far sentire la propria voce – più forte –  a chi  ha il dovere, morale e istituzionale, di intervenire. La Regione Campania, ora, deve intervenire con tempestività. A sbloccare questa stasi ormai inaccettabile.”