Avellino – Bilotta: Sul Bilancio ci vogliono politiche innovative

“In qualità di Presidente della Commissione Bilancio sento il dovere di esprimere alcune considerazioni in merito alla discussione riguardante il bilancio di previsione del Comune di Avellino. Se non si capisce che la soluzione non sta nell’adattare i vecchi schemi all’attuale mutata realtà ma nel ricercare nuove prassi e nuove procedure in grado di governare la complessità che viviamo, allora la Città di Avellino non avrà un futuro». Lo dichiara Alberto Bilotta, capogruppo Udc e presidente della Commissione Bilancio al Comune di Avellino. «Quando leggo – continua Bilotta – le diverse soluzioni che vengono avanzate per risollevare le sorti del bilancio comunale mi convinco che sia chi è “maggioranza” e sia chi si ritiene “diversamente tale” hanno un unico preoccupante minimo comune denominatore: una visione di brevissimo periodo orientata alla contingenza. La riduzione degli stipendi di giunta e sindaco o la rinuncia dei gettoni di presenza da parte dei consiglieri o l’aumento della tassazione per i cittadini rappresentano un palliativo temporaneo ma non la cura definitiva. Come se ad un malato grave venissero dati continui anestetici per alleviarne il dolore, senza cercare di trovare una cura concreta per la sua definitiva guarigione». «La cartolarizzazione degli immobili pubblici – continua il presidente Bilotta – è una strategia obsoleta e in molti casi controproducente, perché in tali processi l’Ente non entra direttamente nelle dinamiche di vendita degli immobili e non ne può gestire i dettagli finanziari; il costo di gestione, inoltre, è in capo all’Ente che spesso deve pagare consulenze esose, senza alcuna certezza nella collocazione degli immobili sul mercato e quindi senza alcuna copertura certa agli impieghi che l’Ente decide di coprire con i futuri introiti. Di conseguenza la cartolarizzazione rappresenta uno strumento non risolutivo e non definitivo, per tamponare in modo temporaneo le grosse emorragie create dal cattivo utilizzo degli immobili comunali». «Una soluzione concreta – così conclude Alberto Bilotta – sarebbe stata, invece, l’adozione di politiche e strategie innovative di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune per ridurne i costi di mantenimento e generare reddito, attraverso una visione strategica integrata mediante strumenti partecipativi pubblico-privati come global service, spin-off immobiliare, fondazione di partecipazione o gestione diretta, con il massimo sfruttamento dei Fondi Europei. Il problema sta nel metodo, che quest’amministrazione non ha: non si può pensare di governare i processi senza strategia e progettualità».