SCSD – Sul commissario per i beni storici e culturali: “si nomini Carlo di Borbone”
Roma – Il Segretario Nazionale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), Anna Paternostro, afferma in una nota:
Nei giorni scorsi, un pezzo di cornicione della Galleria Umberto I°, a Napoli, cadeva e feriva gravemente un ragazzo, che oggi, purtroppo, è morto. Questo triste episodio ripropone, in tutta la sua gravità, le condizioni in cui versa il nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Una ricchezza incommensurabile, trascurata, lasciata, in larga parte, al degrado ed al sostanziale abbandono. L’Italia, dal nord al sud , alle isole, vede la presenza di opera splendide, di tutti i tipi, di tutte le specie che se opportunamente curate e valorizzate, sarebbero la vera grande industria del Paese, capace di ridare slancio e vigore, alla nostra economia. L’immagine che diamo al mondo circa il rispetto che noi stessi abbiamo per il nostro patrimonio storico, non è certamente delle migliori, basti pensare ai crolli verificatesi presso gli scavi di Pompei, ai crolli di parte del tetto ed alle condizioni generali della Reggia di Caserta e così via. Abbiamo il dovere, come italiani, di tramandare alle future generazione ed all’umanità intera, il nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale, ma l’Italia, a giudizio del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), sta facendo poco, molto poco: cambiano i governi, cambiano i ministri, ma dopo episodici impegni, non si vede nessuna concreta inversione di rotta. Forse potrebbe essere una soluzione, la nomina di veri e propri commissari, per una o più regioni ed in considerazione che i Borbone hanno lasciato un immenso patrimonio storico-culturale e che l’inizio degli stessi scavi di Pompei sono opera dei Borbone che tutelarono e valorizzarono tutto il patrimonio storico, relativo alle varie epoche, presente in quello che fu il Regno delle Due Sicilie, Carlo di Borbone, potrebbe ben figurare, proprio come “Commissario per i beni storici e culturali”, per il meridione d’Italia, con l’inclusione della Sicilia. Questa iniziativa, potrebbe essere positiva, non solo per la tutela e la valorizzazione dei nostri beni culturali, ma anche per ridare vigore, attraverso la valorizzazione dei vari siti, alla nostra industria turistica.