PCI denuncia contro Florio “Le farmacia distrettuali verso la chiusura”

florioAvellino –  Il Partito dei Comunisti  Italiani – Federazione provinciale di Avellino manda il seguente comunicato sul rischio chiusura delle farmacie distrettuali dell’Asl di Avellino:

“Il direttore generale dell’Asl di Avellino, Sergio Florio, colpisce ancora. Nuovi insensati ed ingiustificati tagli stanno per abbattersi sui servizi sanitari irpini, creando ulteriori disagi agli utenti. Trovano sempre più conferme le voci ufficiose di una prossima chiusura delle farmacie distrettuali di Atripalda e Baiano e dei presidi ad essi collegati di Montemiletto, Montoro, Cervinara e Lauro. Una misura (da tempo avviata con lo smantellamento delle strutture periferiche) che completa l’opera di distruzione messa in atto da questa dirigenza della sanità pubblica che non tiene in alcun conto le esigenze della comunità locale e non si comprende bene a quali oscuri criteri si ispiri. Perché, chiediamo a Florio, un simile provvedimento in una azienda che chiude il bilancio consuntivo 2013 con un avanzo di gestione di circa 7 milioni di euro? Perché ancora un taglio se il buco finanziario della sanità campana, determinato soprattutto da sprechi e politiche clientelari di altri territori, sarebbe stato ripianato come pomposamente annunciato dal presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, nel mentre però intorno impazzano gli scandali dei rimborsi facili dei consiglieri e le tangenti legate ai servizi sanitari fanno scattare l’arresto per un esponente di quella maggioranza, il presidente dell’assemblea, Paolo Romano?

A leggere i dati, insomma, non vi sarebbero nemmeno ragioni contabili che rendano “necessari” simili provvedimenti, che mai dovrebbero essere considerati tali (e per noi comunisti non lo sono affatto) quando in ballo c’è la salute delle persone. I risparmi effettuati in questi anni sono stati pagati per intero dai pazienti e dai cittadini, anzi sulla loro pelle. L’esistenza stessa di avanzi di gestione testimonia che non vi era necessità di tagli e che i vertici Asl non hanno saputo programmare l’attività. Ma poi ci tocca ascoltare persino il presidente della commissione regionale alla Sanità che rassicura l’opinione pubblica che i nostri risparmi resteranno in Irpinia, anche se poi viene alla mente che solo qualche anno fa oltre 30 milioni di euro assegnati a questa provincia sono tornati a Napoli, forse per alimentare sprechi e tangenti o retribuire burocrati, mentre qui si chiudevano gli ospedali. Tutto ciò soltanto perché Florio così ha deciso, quasi egli fosse il proprietario della sanità irpina. Ed oggi? Nulla cambia: i tagli continuano. C’è, però, ancora chi pensa di confermare Florio nel suo incarico. Perché? A chi giova? Ai cittadini e ai pazienti irpini sicuramente no.”