Peternopoli – Vittorio Plasi esprime la sua opinione politica paternese
Paternopoli - Vittorio Plasi esprime la sua opinione politica locale con la sua nota Pillole di politica Paternese:
OPPOSIZIONE SI MA COME? Chi conosce la storia politica dell?ex sindaco De Rienzo immaginava che dopo la valanga che lo ha travolto alle scorse elezioni la scelta più appropriata da intraprendere fosse quella di passare la mano alle giovani generazioni presenti in lista invece di porsi prono e di delegare la sua funzione elettiva a chi con il suo avvicinamento politico ha decretato la sua più cocente delle sconfitte. In politica ogni scelta è legittima anche quella di iscrivere l?intero gruppo di minoranza ad un grande partito nazionale e riconoscersi “motus proprio” nella guida indiscussa del segretario del locale circolo, ma l’atteggiamento attuale sfocia nel paradosso. Se tale era la perdita di lucidità forse era meglio che non si candidasse proprio. In ogni modo la popolazione attende con ansia questo passaggio, un tesseramento collettivo fino a raggiungere quota 1000, ben oltre l’immaginabile. Nell’attesa si interroga sul se son vere quelle voci che attribuiscono al suo impegno le ancor poche preferenze conquistate dall?on. Mastella nei seggi paternesi, che ne misurano di fatto il peso politico.
RAGIONI DI UNA SCONFITTA. Qualunque paternese dotato di un po? di sensibilità politica, da una banalissima analisi del voto si è reso conto che se Pino Forgione, e con lui l’intera lista Rinascita, ha vinto tanto deve alla sua capacita di attrarre consenso intorno al suo progetto, ma altrettanto lo deve al fatto che i paternesi desideravano che il sindaco uscente perdesse. E una delle ragioni da cui nasce questo sentimento è dato dall’abbraccio mortale con l’eroe politico pluridirigenziato che ancor oggi, non avendo altro, lo acclama e lo glorifica (un tempo ne augurava il tintinnio). L’Ex sindaco ha dimenticato nella foga posta al desiderio di rivincita alle sconfitte patite, di scorrere il film delle passate elezioni e di capire quale fosse la collocazione, nelle varie competizioni elettorali dell’eroe con cui negli ultimi tempi aveva stretto patti e accordi. Avrebbe notato per chi lo aveva avuto al fianco una sequenza di batoste, e anche quando sembravan vittorie si son rilevate sconfitte. L’ex, distratto, non vedeva che mentre era intento a sbrigliarsi dai casini in cui era posto, qualcuno ordinava vitella, selvaggina e cacciagione, immaginava boffetta e secchia a sbafo.Una sconfitta è una sconfitta, occorre trovare in se stessi le ragioni e le colpe, mai in altro., nella superficialità e nella distrazione. È sentimento diffuso che gli altri consiglieri di minoranza eletti siano ragazzi validi e preparati che possono dare un loro proficuo e qualificato contributo alla crescita e alla vita democratica di Paternopoli. Solo una mente offensiva e presuntuosa può immaginare di portare per capezza le loro intelligenze. Paternopoli spera che questi ragazzi non si lascino imbrigliare in redini oppressive e ammaliare da zizzanie sediziose. Saranno pur sempre il futuro.
MIRACOLO Nella tradizione popolare paternese esiste un’antica filastrocca utilizzata dai nonni quando si gioca alla scopa durante le feste natalizie. Recita più o meno cosi:A lì uno, Alì due e a lì tre cangelle, mammeta è brutta e soreta è bella. Ron Zimò, Ron Zimò, contatelle ca sirici só. E una diciassette! Quindi chi vuol prendere contezza del consenso di cui gode, può far uso delle dita delle mani, o può far ricorso alla tradizione popolare, comunque il risultato dà sempre diciassette schede elettorali, raccolte in urne democratiche, con certo nelle barzellette di primizie fatte alla”sinfrason” con dubbi controlli. Non ci si possono attribuire meriti non propri. Al massimo un miracolo, solo da Sant?Antonio da Padova, può trasformare un 17 in un 819 costruendo una mistificazione perfetta, epilogo di una distrazione senile.