A Quindici la prima tappa del Festival dell’Impegno Civile 2014

Locandina_officialMercoledi 11 giugno a partire dalle ore 18.00 a Quindici si terrà la prima tappa del Festival dell’Impegno Civile. L’iniziativa promossa da Libera Caserta e Comitato  Don Peppe Diana è l’unico Festival realizzato interamente sui beni confiscati alle mafie. Quella di Quindici sarà l’unica tappa in Irpinia realizzata con il contributo di Libera Avellino, Comune di Quindici, Cooperativa Oasiproject, Cooperativa La Gazzella e Associazione Pro Lauro.

È  l’occasione per ricordare “due persone perbene” Antonio e Francesco Graziano, vittime innocenti delle mafie, a dieci anni esatti dalla loro morte avvenuta a San Paolo Belsito. Antonio era proprietario di un supermercato a Nola e stava raggiungendo il punto vendita con il nipote Francesco quando alle 7.15 dell’11 giugno 2004 vengono raggiunti da numerosi colpi di arma da fuoco.  La loro morte è stata ricondotta a una vendetta trasversale nella sanguinosa faida tra i Cava e i Graziano dalla quale Antonio e Francesco sono sempre stati estranei.

Alle 18.00 sarà celebrata una messa e a partire dalle 20 presso il piazzale dell’Informagiovani di Quindici, sito in via Sant’Antonio spazio a riflessione, approfondimento e musica. Un primo momento sarà costituito dal ricordo di Antonio e Francesco Graziano raccontato dai ragazzi del costituendo presidio di Libera Vallo Lauro, quindi i progetti di riconversione sociale sui beni confiscati nel comune di Quindici. La serata  terminerà con degustazioni e con la musica contro le mafie del Trio popolar-folk live.

“A dieci anni di distanza è d’obbligo fare memoria di due vittime innocenti della nostra terra – afferma Francesco Iandolo referente provinciale di Libera Avellino – Questa tappa del Festiva dell’Impegno Civile ci aiuterà a tenere insieme ancora una volta memoria e impegno. Bisogna lasciare spazio alla speranza e i progetti di riconversione di Villa 100Quindici Passi e dell’Ex villa Cava che mercoledi ribattezzeremo e apriremo alla popolazione sono il modo migliore per dimostrare come una comunità può vincere la sua battaglia contro le mafie”