Clandestini – de Lieto: C’è il rischio invasione
43mila migranti dall’inizio dell’anno, oltre 3.500 negli ultimi due giorni, altre migliaia in arrivo. Sono i dati preoccupanti e sconcertanti, di un fenomeno che rischia di mettere a durissima prova il nostro Paese. I centri di accoglienza scoppiano, i costi per garantire l’ospitalità di migliaia e migliaia di disperati, diventano sempre più massicci e sono sempre più gli italiani che rimangono perplessi di fronte ad una politica che taluni non esitano a definire di “rassegnazione“ del nostro governo, di fronte ad un fenomeno epocale che rischia di diventare ingestibile – così ha commentato i nuovi sbarchi di clandestini, il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto. Assurda ed inconcepibile – ha rimarcato de Lieto – l’operazione “mare nostrum” che è diventata un vero e proprio invito, ai disperati di tutto il mondo, a venire in Italia . Di errori – secondo il leader del LI.SI.PO. – l’Italia ne ha commessi tanti, come l’abolizione del reato di “immigrazione clandestina” e c’è da chiedersi, sino a quanto l’Italia potrà continuare nella politica delle braccia aperte. E’ necessario coniugare umanità e solidarietà, con una politica dell’accoglienza che non sia caotica ed indiscriminata ed alla quale, soprattutto, partecipi l’Europa, facendo appieno la sua parte. C’è da chiedersi – ha concluso l’esponente del LI.SI.PO. -come l’Italia potrà rispondere alle esigenze di una massa di migranti valutata da taluni, in circa un milione di uomini, donne , bambini. Milioni di italiani sono senza lavoro, milioni sono poveri, il debito pubblico è spaventoso, il sistema scolastico è in difficoltà ecc.ecc.: in questo quadro, appare evidente, non siamo nelle condizioni di rispondere alle esigenze di tanti essere umani che già hanno sofferto troppo nel loro Paese. E’ necessario non creare illusioni. Mettere fine alla dannosa e costosa operazione “mare nostrum” e ripristinare il reato di “immigrazione clandestina”, è una necessità e l’Europa, sempre pronta a salire in cattedra e pontificare, deve fare la sua parte, dal momento che è impensabile che da sola, l’Italia, possa affrontare questa emergenza.