Avellino – Approvato il Puc, Rossano: “Emerge quadro inquietante”
Avellino -”L’informativa fatta dall’assessore Vanacore sulla situazione urbanistica cittadina conferma quanto da me rilevato in decine e decine di articoli ed anche in una articolata denuncia che spero venga finalmente presa in considerazione da chi tutela la legalità. Il quadro che emerge dalla relazione del prof. Vanacore è inquietante e – pur nel garbo del linguaggio tecnico e politichese usato – è di sostanziale bocciatura del PUC redatto dal prof. Cagnardi, che forse sarebbe meglio non consultare più. L’anomala adozione effettuata durante la giunta Galasso e l’altrettanto irrituale approvazione di quel PUC da parte della Provincia ( ultima Giunta De Simone ) hanno causato irreversibili guasti nella nostra città, con evidenti vantaggi di pochi “signori del mattone” e di istituti bancari che ad essi si sono poi sostituiti”. Questo quanto dichiarato dall’arch. Claudio Rossano in merito all’approvazione del Puc fatta ieri in Consiglio Comunale.
“Ed intervenire – prosegue – su tale situazione è molto complesso, anche perché limitare oggi le capacità edificatorie già assentite costituirebbe un formidabile vantaggio per chi ha già costruito, a discapito di chi non ha potuto portare a compimento i suoi progetti, anche per la farraginosità – evidenziata dall’assessore stesso – delle norme del PUC. E sarebbero in molti ad intraprendere un contenzioso giuridico con l’Amministrazione che, a distanza di pochi anni dall’approvazione, volesse mutare il proprio strumento urbanistico. Ancora una volta il Sindaco Foti vede trasferiti sulla sua giunta quelli che eufemisticamente mi piace definire “ i papocchi urbanistici ” della precedente amministrazione. L’assessore Vanacore inizia la sua analisi mettendo in luce con grafici alcuni dati sull’andamento demografico, che risulta oggi in flessione. Ma come non ricordare che – nell’ardita relazione tenuta in sede di conferenza di servizi per l’approvazione del PUC – per “gonfiare” il numero dei vani realizzabili si fece riferimento ad un arco temporale trentennale mentre la legge urbanistica vigente prevede che sia decennale? E sempre in tale “misteriosa conferenza di servizi” – di cui nessuno oggi vuol parlare – al fine di amplificare il numero di vani si evidenziava inoltre la peculiarità del comune capoluogo quale “destinatario di facoltà universitaria” ( quale sarà stata mai ? ) oltre che di “strategie di sviluppo legate anche a politiche regionali”. Insomma, dati irreali o falsi sui quali si sono costruite fortune patrimoniali enormi. E davvero fuori luogo sembra la difesa di ufficio fatta nei confronti degli uffici comunali, i cui dirigenti avallarono con le loro relazioni quello spropositato dimensionamento. A relazionare sul dimensionamento del Piano – molto stranamente – non furono infatti i progettisti che quel Piano Urbanistico avevano concepito e dimensionato, ma un assessore all’Urbanistica del Comune coadiuvato da dirigenti e funzionari del Settore Pianificazione ed Uso del Territorio. Come non ricordare ancora una volta la brutta vicenda dei Piani di Settore non allegati al PUC ( molti di essi furono redatti molti mesi dopo la sua adozione ) , la sconvolgente vicenda del “ parere favorevole” del dirigente del Genio Civile che tale non era in quanto vi era una esplicita riserva di esprimere parere definitivo ad avvenuta trasmissione da parte del Comune di Avellino di opportune indagini geofisiche finalizzate alla caratterizzazione del territorio? E quelle indagini furono terminate circa un anno dopo l’adozione del PUC. Insomma ancora una volta … papocchi su papocchi. Sicuramente queste vicende non ricadono sull’attuale Amministrazione Foti ma su quella Galasso che tanto allegramente nel 2006 – con la compiaciuta presenza dell’allora consigliere comunale Mancino – approvò la delibera di Consiglio Comunale n. 18 sub. 13. Ed è davvero strano che a contestare oggi la mera informativa – che non può avere valore giuridico alcuno come avvio delle procedure di variante del PUC – sia la pulzella d’Orleans scudo crociata che con il suo voto volle adottare lo sconclusionato strumento urbanistico del 2006.
A quel voto parteciparono anche i consiglieri di maggioranza Poppa e Genovese che, avendo oggi condiviso l’informativa dell’assessore Vanacore, sicuramente avranno rivisto le loro posizioni del 2006. Sarebbe anche interessante notare quale sia oggi la posizione dell’ex sen. Mancino. Approverebbe quanto criticamente rilevato dall’assessore Vanacore? Comunque consiglio un po’ a tutti i consiglieri una attenta lettura della legge regionale urbanistica 16/2004, anche per non ripetere i clamorosi errori già commessi. L’art. 24 comma 13 prevede infatti che le varianti e gli aggiornamenti delle previsioni del Puc siano sottoposte al procedimento di formazione disciplinato dallo stesso articolo: ed è quindi la Giunta Comunale a dover predisporre la proposta di variante al PUC. Il Consiglio Comunale non c’entra proprio nulla, almeno in questa fase!”.