La CGIL risponde all’ASL – “Nessuna accusa di strumentalizzazione e faziosità”

cgilLa FP CGIL MEDICI Campania, la FP CGIL di Avellino e la FP CGIL MEDICI di Avellino hanno appreso a mezzo stampa della nota di risposta dell’Asl alla nostra comunicazione relativa alla presunta attività antisindacale.

Senza entrare nel merito dello stile (questo sindacato ha prima comunicato all’Azienda Sanitaria Locale e non avendo avuto risposta ha diffuso la nota a mezzo stampa) in quanto ognuno ha il proprio, queste Federazioni sindacali prendono atto delle precisazioni dell’Azienda e rigettato al mittente le accuse di strumentalizzazione e di faziosità.

Queste Federazioni sono state sempre disposte al dialogo quando dall’altra parte c’è stato qualcuno pronto ad ascoltare; il problema nasce quando c’è chi da qualche orecchio non vuole sentire o non è ben predisposto all’ascolto non intendendo vedere disturbata la propria manovra (anche prima di portare in Tribunale l’Azienda per veder riconosciuta ai Medici una sacrosanta indennità abbiamo provato a ragionate ottenendo picche in risposta, poi il magistrato ci ha dato ragione condannando l’Azienda a circa 305.000,00 euro di risarcimento)

Al management dell’Azienda Sanitaria Locale abbiamo da tempo rappresentato che non siamo interessati alla fuffa ma alla sostanza: così, invece di leggere l’invito alla riunione del 16 aprile (se ce lo avesse inviato l’Asl lo avremmo letto ben volentieri) abbiamo letto il verbale. Ed il verbale, qualsiasi cosa ne dica oggi l’Asl, si chiude con un accordo in tre punti. Riportiamo testualmente:

“Al termine dell’incontro si concorda quanto appresso: 1) il primario che opta per le prestazioni aggiuntive deve timbrare entrata ed uscita istituzionale ed entrata ed uscita in prestazione aggiuntiva; 2) sui progetti, come da nota regionale qui richiamata, il tutto va certificato e dimostrato; 3) eventuali contrattualità e discussioni correlate saranno oggetto di prossime, utili, riunioni”.

 E, più avanti nel verbale, il management dell’Azienda si mostra così soddisfatto di questo “accordo” tanto da riportare: “Il Direttore Generale ritiene, al termine del proficuo incontro, che le definizioni odierne vadano ribaltate sul territorio e sulle altre aree aziendali non sanitarie”.

Senza entrare nel merito delle questioni, lo faremo se ritenuto opportuno nelle sedi competenti, appare evidente a chiunque che non si è trattato semplicemente di “acquisire valutazioni” come l’Asl intende far credere, ma si è stipulato un vero e proprio accordo addirittura da ribaltare sulle altre aree aziendali anche non sanitarie. Questa è la verità dei fatti.

 Si aggiunga, per sovrammercato, che se l’Azienda avesse voluto acquisire pareri e/o valutazioni, non si comprende perchè si sia scelta tre specifici interlocutori e non abbia convocato anche le segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL ed altri sindacati rappresentativi dei Medici in uno con le rappresentanze aziendali. Ci appare, anche questa, una discrezionalità che penalizza le normali relazioni sindacali.

 Il tutto per ristabilire un minimo di verità dei fatti.