Mir – Rubinaccio: La regione ha saputo fare solo tagli

Ci tolgono le province. O meglio, con una vera e propria operazione da
pasticceria, in un solo colpo annullano la rappresentanza eletta
democraticamente dalla popolazione e svuotano di competenze fondamentali per i territori di cerniera una provincia come la nostra, dove sul fronte dei
servizi, quella di Palazzo Caracciolo era diventata la linea Maginot contro una
Regione che non ha saputo fare altro che tagli. Dalla sanità ai trasporti,
passando per fondamentali e significativi servizi che grazie all’allegra
compagnia di Caldoro & company hanno deciso di far mancare alla nostra terra.
Il titolo di questo mio intervento è sintomatico di quanto il pasticciaccio
brutto compiuto da Del Rio e Renzi peserà sui nostri territori. A partire dai
servizi fondamentali. E faccio solo qualche esempio. La viabilità. I comuni, a
partire dal mio territorio, avevano ricevuto una serie di servizi che
ammortizzava le spese, garantiva una manutenzione adeguata. Quella che i
sindaci, lamentando carenze di fondi avevano sempre declinato dalle loro
competenze. Creando un doppio danno. Alla sicurezza dei cittadini e alle casse
degli Enti. Sempre più chiamati a dover sostenere spese legali per i sinistri
che avvengono lungo tratte di propria competenza. Che succederà quando ci
saranno emergenze come quella della neve? A chi andrà la competenza? Chi si
occuperà di una rete di centinaia di chilometri? I sindaci? Che preferiscono
investire in prebende e contentini i fondi che potrebbero servire a migliorare
ampi settori della collettività? Non penso. E credo che questa sia una
rappresentazione ed una verità che nessuno può smentire. E che dire poi del
settore rifiuti. Sappiamo bene che quello gestito dalla provincia di Avellino è
stato un modello. IrpiniAmbiente è stata ed è ancora, spero per molto anche, un
presidio a difesa di eventuali assalti ad un settore strategico. Contro la
Babele di ditte e privati che molto spesso hanno solamente lucrato, facendo gli
interessi di pochi e agendo in nome e per conto di interessi criminali. Così,
mentre i sindaci per gli appalti decidono di centralizzare ad una stazione
provinciale tutte le gare, i rifiuti tornano di competenza dei comuni.
E’inevitabile. Rivivremo il disastro degli anni 90. E permettetemi, ci saranno
anche tanti nuovi disoccupati. Insomma, la torta, o meglio il pasticcio del
ministro Del Rio sembra tanto una vera e propria ciambella venuta senza buco.
Con tutti i disastri che potrà creare. Abbiamo visto infatti cosa succede negli
enti in cui le assemblee non sono elette dal popolo. Penso a tutti quelli in
cui la partitocrazia, che nella nostra provincia è incarnata dal Pd, ha
guidato. Macellerie sociali. Rosso fisso, come una vettura che si conduce
sempre senza mettere benzina. Per questo l’auspicio è che si sollevi una
questione di costituzionalità e che la Corte, ancora una volta, ci metta una
toppa.
Giuseppe Rubinaccio, dirigente provinciale Mir