Ofanto Express crescono le adesioni

Progetto ambizioso, con tre regioni,  per il rilancio complessivo  della zone interne della valle dell’Ofanto, collegate alla linea Ferroviaria
Solo da pochi giorni si è costituita l’Associazione “Ofanto Express”  già sono in tanti coloro che hanno avviato a formalizzare l’adesione e la partecipazione a questo ambizioso progetto di rilancio della  meravigliosa terra dell’alta Valle dell’Ofanto. Sono proprio tante le persone interessate del mondo dell’università, delle professioni, dell’imprenditoria, della cultura, del giornalismo, dell’editoria, della promozione turistica ed enogastronomica,Dirigenti di Aziende pubbliche e private,di enti ed istituzioni di rilievo, appassionati ed amici dell’ambiente e della natura, che vogliono  sentirsi partecipi di questa nuova scommessa.
Presidente Onorario,  che  ha anche  assicurato  collaborazione e partecipazione attiva, é Franco Dragone, Direttore Artistico del “Cirque du Soleil”, presidente  è  l’Avv. Lorenzo MAZZEO, Vice- Presidenti l’ex Consigliere regionale  Mario Sena  e il dr. Peppino Iannicelli, segretario Rocco Talucci dell’Unione industriale pugliese. Sono  stati individuati  tre coordinamenti territoriali con sedi: a Pescopagano, presso la Fondazione G. Orlando, a Sant’Angelo dei Lombardi presso la PRO LOCO Alta Irpinia e a Taurasi.
OFANTO EXPRESS ha aderito  alla Confederazione nazionale di mobilità dolce (CoMoDo)  è impegnata  per aggregare tutti i movimenti di cittadini che si sono impegnati per il recupero della ferrovia abbandonata.
Nel 1878 nacque il Comitato Parlamentare per le Ferrovie Ofantine al quale parteciparono 35 deputati  delle province di Bari, Foggia, della Basilicata e del Principato Ultra. Venne eletto Presidente Francesco De Sanctis. La Ferrovia fu realizzata in 6 anni e la corsa inaugurale avvenne il 27 ottobre 1895. Giustino Fortunato in “Strade Ferrate dell’Ofanto”  ha descritto la festa inaugurale  cogliendone la portata storica, geografica e socioeconomica. Il progetto scaturì dall’esigenza di sopperire alla mancanza di vie di comunicazioni. La linea divenne strategica per la commercializzazione di vino, di legnami, castagne e per tutte le attività boschive ed estrattive. Il treno era spesso l’unico mezzo di trasporto per il movimento dei ciittadini  delle piccole comunità bisognosi di servizi essenziali  esistenti solo  nei centri più importanti. In particolare la LITTORINA fu per lunghi decenni il mezzo degli studenti, degli emigranti e dei giovani che partivano per il servizio militare.
La linea subì un duro colpo col terremoto del 1980 che distrusse stazioni e danneggiò le rotaie. I lavori di recupero furono essenziali per sostenere lo sviluppo delle aree industriale e ferrovia infatti  è stata per anni asservita essenzialmente ai treni  merci. Tutta la tratta dal 2010 si trova in abbandono. Studi tecnici importanti rilevano la validità economica del recupero del collegamento ferroviario minore con la linea programmata dell’ Alta Velocità Napoli – Bari e con l’asse Nord-Sud.
 L’ Associazione OFANTO EXPRESS ha posto al centro delle sue iniziative il recupero della Rocchetta S.Antonio in termini di mobilità dolce, a basso impatto ambientale (treno verde) per scoprire dalle rotaie il territorio e le sue bellezze , recuperando il recuperabile della percorrenza su ferro con fermate tematiche destinate all’enogastronomia, alla scoperta dei piccoli centri storici, di Monumenti e Chiese in cui la storia ha lasciato notevoli testimonianze d’arte, dei commerci  tradizionali dall’artigianato locale  alle trasformazioni agricole,   delle vecchie stazioni da destinare a luoghi d’incontro per i giovani e per mostre, didattica e info point.  Lungo il percorso si prevedono aree alternative  o sostitutive  a percorrenza pedonale, ciclabile e a cavallo o su trenini gommati  per scoprire le meraviglie della natura, monti, fiumi, sorgenti,  nonché gallerie, spazi abbandonati ma destinabili ad attività sportive e ponti ferroviari  di notevole importanza come quello sul Calore  per i quali l’Associazione ipotizza anche momenti di grandi spettacoli in cui ha già coinvolto le CIRQUE DU SOLEIL.
Tutto ciò richiede una forte sinergia pubblico-privati e su ciò è molto impegnata OFANTO EXPRESS mirando essa stessa a divenire ente associativo a larga partecipazione pubblico-privati aperta soprattutto alle professionalità e all’imprenditoria in una visione programmatica e progettuale interregionale per corrispondere al meglio alle normative nazionali in itinere e soprattutto alle politiche comunitarie.
Del resto questi nuovi modelli di promozione delle ricchezze ambientali  tendono a valorizzare,  rendendoli fruibili da partecipazioni sempre più diffuse e numerose, gli interventi post-sismici di recupero urbanistico e di infrastrutturazione industriale nonché i copiosi finanziamenti europei del decennio d’inizio secolo per le infrastrutture rurali e montane, per i Progetti integrati (PIT)  turistici, culturali, ambientali, religiosi ed enogastronomici.
In fin dei conti si tratta di costruire una profonda integrazione tra il vecchio finestrino delle littorine e il territorio attraversato dopo di che lo “spettacolo”  può  protrarsi in un paesaggio ricco di  ogni bellezza. Dal centro storico di Avellino, ai fuochi di Montefalcione, al Castello della Leonessa e ai castelli e alle Chiese dei tanti comuni irpini, all’area incantevole dei vini eccellenti, ai centri storici dei piccoli paesi, ai monti del Laceno e del Terminio, alle sorgenti e alle valli dei fiumi , alla zona delle castagne, ai boschi ed ai pascoli che rendono prelibati carni e formaggi, all’Abbazia del Goleto, all’area delle terme e della Mefite, al parco archeologico, ai comuni dell’artigianato locale ( ferro battuto, ceramica, pietra), alle feste della tradizione popolare e alle sagre, ai percorsi dei cacciatori, al Grande Spettacolo dell’acqua sull’Ofanto, ai laghi e alle acque minerali del Vulture, a Santa Venere.
Il cittadino europeo è alla ricerca di un turismo riposante, salutare e più economico dove possano coesistere ecologia, arte, ricreazione e un buon pasto fatto di cibi genuini,  innaffiati da un bel bicchiere di vino di Taurasi  e non solo, con i sapori e i profumi di terre ancora incontaminate.