L’intervento dell’On. Giordano sul precariato nella p. a. e nella scuola

Logo-SelDi seguito la dichiarazione su mozione dell’onorevole Giancarlo Giordano:

“Ho presentato in Aula nel corso della settimana una mozione che poneva al centro della discussione la richiesta di impegno a dare risposte concrete alla risoluzione della questione del precariato nella pubblica amministrazione e nella scuola anche in conseguenza delle sanzioni a cui l’Europa sottoporrà il nostro paese.

Ciò con la convinzione di incontrare un sentire comune dato che per sua stessa ammissione la scuola è al centro delle politiche di questo Governo.

La necessità di stabilizzazione del personale della scuola non è più un tema di rivendicazione sindacale. La nostra scuola statale ha bisogno anche di più risorse umane perché deve attrezzarsi a garantire l’ampliamento di una offerta formativa in misura omogenea in tutto il Paese. Ciò oggi non avviene e, in un quadro di restrizione generalizzata, vi è una significativa disparità tra Nord e Sud. 

Dunque per assorbire la lunga coda di personale Ata e docente, che è tutt’ora nelle GAE, graduatorie ad esaurimento, per assumere coloro che hanno superato l’ultima procedura concorsuale,  coloro che sono stati costretti all’ingiustizia di una ulteriore abilitazione, il TFA,  coloro che saranno abilitati con la procedura speciale i cosiddetti PAS, è necessario intervenire sul turn over, tuttora bloccato dalla Riforma Fornero, e sugli organici cioè sulla quantificazione degli organici.

I piani triennali di assunzioni del 2011 e del 2013 non pongono rimedio ad uno sfregio inferto alla scuola pubblica statale: Governo dopo Governo non si è scelta la via della marcia indietro rispetto al più grande taglio di posti nel pubblico impiego, patito dalla scuola, a partire dal 2008 cioè non sono stati coperti i  posti vacanti azzerando le restrizioni imposte  dall’art. 64 della L. 133/08; 

Gli indici di calcolo degli organici e conseguentemente del rapporto docenti/alunni  vanno rivisti non solo in nome della sicurezza che vede l’amministrazione in pericoloso difetto su un tema sensibile  ma in nome di una idea di scuola pubblica statale che svolga il suo compito cioè almeno quello di “non fare parti uguali tra diseguali”.
La risposta del Ministero alla nostra mozione è stata la  richiesta di apportare ad essa una modifica, modifica che avrebbe vanificato del tutto la nostra richiesta  perché riproponendo  il tema delle compatibilità di finanza pubblica stralciava  la questione della copertura dei  posti vacanti. La maggioranza ha dunque votato contro la nostra proposta.
Dunque siamo costretti  a  concludere che  questo Governo, come i precedenti, invoca l’Europa quando si tratta di garantire la libertà di scelta delle famiglie, detto altrimenti finanziamento  alle paritarie e prosciugamento della statale, ma la dimentica  quando si tratta di garantire i diritti del personale precario per una scuola statale di qualità nonostante le mirabolanti dichiarazioni, tutte da verificare, che il Ministro ha prodotto in audizione al Senato nella giornata di ieri.”